1-SIENA MODI DI DIRE

SEGUITIAMO A CONOSCERE I MODI DI DIRE SENESI PALIESCHI OGGI CON LE LETTERE U e V

05 OTTOBRE 2019

Continuiamo con i modi di dire, i senesi sicuramente li sanno tutti o quasi, ma chi è di fuori a volte trovano difficoltà a capire delle parola che noi diciamo. Nel vocabolario Paliesco con l’aiuto di quello che si trova nel il Palio.Siena.it  vediamo di conoscerle e qualche parola probabilmente farà anche sorridere. Oggi vediamo le parole con le lettere  U e V.

Uscire a sorte
Vedi “Sorte“.

Vai e torna vincitore
Incitamento fatto al cavallo, dal Correttore della Contrada al termine della benedizione a poche ore dalla corsa del Palio.

Valdimontone
La Contrada di Valdimontone, spesso abbreviata in “Montone“, è una delle diciassette Contrade di Siena.
Spiega bandiera rossa e gialla con liste bianche, per distinguersi dalla Chiocciola i fazzoletti e il giubbetto del fantino sono rosa con liste gialle. Lo stemma è un ariete rampante. Appartiene al Terzo di San Martino. La rivale è la Contrada del Nicchio.

Vallepiatta

  1. Designazione toponomastica della Contrada della Selva (via di Vallepiatta).
  2. Il periodico della Contrada della Selva.
Vallerozzi
Designazione toponomastica della Contrada della Lupa (via Vallerozzi).
 Velata
Secondo passaggio della sbandierata semplice: la bandiera, spiegata, ruota a circa cinquanta centimetri da terra mentre, contemporaneamente e dalla stessa parte, ruota l’alfiere.
 Verbena
Pianta della famiglia di Dicotiledoni Simpètale. Se ne contano circa 70 generi con 760 specie, pochissime europee e molte tropicali. La più comune è la Verbena officinalis, che ha non trascurabili qualità farmaceutiche, come dice il nome, e simpatica infiorescenza multicolore. È la pianta di Siena, secondo lo stornello:
Nella Piazza del Campo – ci nasce la verbena – viva la nostra Siena – la più bella delle città.
Sembra che nella Piazza non ancora lastricata (lo fu alla fine del Settecento), nascesse davvero la verbena negli angoli meno frequentati. Secondo Giovanni Righi Parenti, vi era piantata appositamente, insieme al dragoncello, alla ruta e alla cedrina, “cioè tutte le piante antimalocchio che allora si conoscevano, perché Siena fosse protetta dalle streghe”. A parte il fatto che oggi in Piazza del Campo, col calpestio che c’è, non ci crescono neanche le erbacce, ci cascassero gli occhi se si trova un senese su mille che sappia distinguere la verbena non solo da dragoncello e ruta, ma anche dall’edera.
A scusante dei Senesi va detto che gli antichi Romani consideravano la verbena come pianta sacra per eccellenza, con le cui fronde intrecciavano corone da usare nelle cerimonie religiose. Però, avverte Servio (nel suo commento all’Eneide di Virgilio, XII 120): Abusive tamen iam vocamus omnes frondes sacratas: per estensione, ma commettendo errore (abusive), chiamiamo verbena tutte le piante con cui si fanno corone sacre, come l’alloro, l’olivo e il mirto. Insomma, anche per i Romani la verbena era una pianta di cui tutti parlavano, ma la conoscevano in pochi.
Verrocchino
Staffa di legno, fissata al suolo, che sostiene il secondo canape fisso teso dietro al primo.
 Verrocchio

  1. Argano che tende il canapo.
  2. Piedistallo recintato su cui prende posto il mossiere, che al momento della mossa sgancia il canapo con un colpo di pedale.

Veterinario
Specialista, quasi sempre di notevole valore, incaricato dalla Contrada di accudire il barbero dal punto di vista sanitario. Non è un contradaiolo, ma in genere un professionista proveniente da fuori Siena. Una equipe veterinaria viene nominata anche dal Comune per la salvaguardia di tutti i barberi del Palio.
 Vicario
Membro del seggio incaricato di assistere il Priore nelle sue funzioni e di sostituirlo all’occorrenza. Oltre al Vicario generale nella Contrada vengono in genere nominati altri vicari delegati a sovrintendere agli affari più importanti.
 Violante Beatrice di Baviera
Governatrice di Siena dal 1717 al 1731. Personalità tutt’ora molto cara ai senesi. Si deve a lei l’emanazione del Bando sui confini delle Contrade (1729) e il primo vero regolamento del Palio (1721) che con i sui 16 punti è ancora la base del regolamento attuale.
 Viottolo di Beppe
Paticolare traiettoria di corsa, di cui si attribuisce l’ideazione a Giuseppe Gentili detto Ciancone. Intorno agli anni 50 del XX secolo, quando Ciancone era già nel pieno della sua carriera, si cominciò a parlare del “viottolo di Beppe”. Era considerata la traiettoria perfetta che solo questo fantino era capace di impostare. Alcuni sostenevano che il viottolo di Beppe seguisse il percorso che il Carroccio disegna sulla pista prima del Palio; per altri, il viottolo era la strada più corta percorribile dai cavalli, che solo Ciancone era in grado di seguire.
Il viottolo di Beppe in realtà è la trasposizione in leggenda di quello che Ciancone fu il primo a fare: rendere quella del fantino di piazza una vera e propria professione. Tra i tanti piccoli particolari che il Gentili portò in Piazza, come ad esempio correre con le scarpe da ginnastica, la principale innovazione fu la scientifizzazione delle traiettorie della Piazza. Il Gentili pose dei punti ideali di percorrenza e modo per affrontarli. Prendendo in esame, per esempio, la curva del Casato punto ideale di passaggio (che era riferibile alla distanza dal colonnino e Casato), doveva essere affrontato da centro pista perché consentiva il minimo accenno per alzare il cavallo e la miglior uscita dalla curva (ovvero non troppo larga). Per quanto fosse complesso nella sua ideazione ma facile di realizzazione (una volta memorizzato era qualcosa che veniva naturale), il viottolo di Beppe è rimasto, nell’immaginario collettivo, una traiettoria tanto misteriosa e “sacra”, sempre posta come modello ideale a ogni giovane fantino.
Vipera
Una delle sei Contrade non più esistenti. Il suo territorio fu incorporato dalla Contrada della Torre.

About the author

Pier Camillo Pinelli

Ex Fantino, ora Editore e Direttore responsabile di questo Giornale online e la penso così: "per farsi dei nemici non è necessario dichiarare Guerra, basta dire quel che si pensa" (Martin Luther King)
per mail: piercamillopinelli@gmail.com

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