1-CONSIGLIO COMUNALE SIENA 2024

SIENA CONSIGLIO COMUNALE OGGI 5 MARZO 2024 Post completato

marzo 2024

ORE 13,19 Documento discusso durante la seduta di oggi, martedì 5 marzo

Sicurezza sui luoghi di lavoro Il Consiglio Comunale di Siena approva una mozione

Il Consiglio Comunale ha approvato, durante la seduta di oggi, martedì 5 marzo, una mozione sull’attività del Comune di Siena per l’implementazione dei processi sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Il documento è stato approvato con ventisei voti favorevoli e quattro astenuti su un totale di trenta consiglieri presenti.

La mozione è stata presentata dai consiglieri dei gruppi Progetto Siena (Anna Ferretti, Adriano Tortorelli), Partito Democratico (Giulia Mazzarelli, Luca Micheli, Gabriella Piccinni, Alessandro Masi) ed è stata emendata dai consiglieri comunali del gruppo Fratelli d’Italia (Bernardo Maggiorelli, Maria Antonietta Campolo, Emanuela Anichini, Francesca Borghi, Monica Crociani, Marco Ballini, Pierluigi De Angelis, Enzo De Risi, Sarah Campani). L’emendamento, approvato con ventisei voti favorevoli e quattro astenuti su trenta presenti, è stato firmato anche dai consiglieri del gruppo Le Biccherne Michele Cortonesi e Leonardo Pucci.

Il documento impegna il Sindaco di Siena e la giunta a “sostenere e diffondere tutte le iniziative promosse da enti, aziende, sindacati con scopo di formazione e informazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, mettendo a disposizione spazi ed eventuali professionalità presenti all’interno dell’amministrazione”. Inoltre si impegna l’amministrazione comunale a “incentivare l’adozione di modelli condivisi con le autorità competenti, sui cantieri appaltati dall’amministrazione o dalle società partecipate, finalizzati alla semplificazione dei controlli e al monitoraggio degli infortuni e delle inadempienze eventualmente generate” e “aprire un tavolo permanente con le istituzioni più coinvolte nel tema sicurezza: Asl, Ispettorato del lavoro, hall, Forze dell’ordine preposte, Sindacati, Associazione Industriali, Provincia, Ance, Cna, per monitorare il fenomeno degli incidenti sul lavoro”. Il documento parla anche di “ chiedere alla Prefettura di attivare un tavolo contro il caporalato perché il reclutamento di personale non corretto incide in modo importante sull’origine degli incidenti” e, infine, “tenere aperto un canale di comunicazione con il governo centrale per monitorare ed eventualmente formula proposte da inoltrare attraverso i canali istituzionali in vista dei prossimi interventi in materia già annunciati”.

Nelle premesse del documento si legge che “ogni tipo e ogni luogo di lavoro può presentare rischi per la salute e l‘incolumità dei lavoratori. Dai cantieri edili, grandi e piccoli, a quelli industriali e artigiani, dalle piattaforme piattaforme logistiche, dove si movimentano masse di merci e materiali, alte aziende farmaceutiche e ai laboratori dove esistono rischi di esposizione e contagio dovuti ad agenti chimici e biologici. E’ importante affermare e ribadire una cultura della ‘sicurezza’ che coinvolga tutta La cittadinanza e che permei tutto il mondo del lavoro, dai giovani che si avvicinano a questo mondo con i tirocini, ai lavoratori ormai vicini alla pensione, che forse trattano a volte con sufficienza questo tema. Dalla rilevazione dei dati emerge che in questo inizio anno ci sono stati già 145 incidenti mortali, e il crollo della trave nel cantiere Esselunga di Firenze, ha messo in risalto quanto questo tema sia importante da affrontare e da gestire nella sua complessità. Questo senza dimenticare che la Toscana nel panorama italiano è comunque avanguardia nella cura della sicurezza del lavoro”.

“Il Decreto legislativo 81 del 2008 (‘Testo unico sulla sicurezza sul lavoro e successive modifiche’), – dice la mozione – riprende i principi dell’articolo 32 della Costituzione quando afferma che il diritto alla salute e all’integrità fisica è un diritto fondamentale dell’uomo, dell’articolo 35 in cui si garantisce la tutela del lavoro, e dell’articolo 41 dove si sostiene come l’iniziativa economica privata, ‘non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale e in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana’. Il Decreto legislativo 81 ha avuto come obiettivo quello di stabilire regole, procedure e misure preventive da adottare per rendere più sicuri i luoghi di lavoro, quali essi siano. ‘Lla sicurezza sul lavoro è la condizione di far svolgere a tutti coloro che lavorano, la propria attività lavorativa in sicurezza, senza esporli a rischio di incidenti o malattie professionali’”. Il documento ricorda anche gli obblighi attribuiti al datore di lavoro “di cui la maggior parte delegabili a eccezione dell’elaborazione del Documento di valutazione dei rischi (Dvr) e la designazione del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione dei rischi (Rspp)”.

“Il Codice degli appalti – recita l’atto – nella sua ultima versione 2023, legiferata per snellire le pratiche burocratiche e accelerare i processi produttivi, ha introdotto il subappalto a cascata, ossia la possibilità per i subappaltatori di ricorrere a loro volta al subappalto. Nell’articolo 119 del nuovo codice il divieto di subappalto del vecchio codice si trasforma in possibilità, a discrezione della stazione appaltante. Al comma 17 si legge, infatti: le stazioni appaltanti indicano nei documenti di gara le prestazioni o lavorazioni oggetto del contratto di appalto che, pur subappaltabili, non possono formare oggetto di ulteriore subappalto. In definitiva, spetta alla stazione appaltante indicare già nel contratto di appalto quali sono i lavori che non possono essere oggetto di subappalto a cascata. Questa apertura normativa genera dunque situazioni come quella verificatasi al cantiere Esselunga di Firenze con sessanta ditte presenti”.

“Il governo italiano – si legge ancora -, a seguito di contestazione da parte della Commissione Europea circa l’incompatibilità di alcune disposizione contenute nel Decreto legislativo 50/2016, vecchio Codice dei Contratti, in particolare: il limite quantitativo generale del trenta per cento alle prestazioni subappaltabili e il divieto generale per i subappaltatori di fare ricorso a loro volta al subappalto legittimando quindi il così detto subappalto ‘a cascata’, ha dovuto ‘ritoccare’ la normativa in materia di subappalto approvando il Decreto legislativo che all’articolo 119 liberalizza di fatto l’istituto secondo le indicazioni della Commissione”.

“A seguito della tragedia sul lavoro – si legge ancora – verificatesi nei giorni scorsi a Firenze, il Ministro del lavoro Marina Calderone ha presentato all’interno del decreto sul Pnrr nel corso dello scorso Consiglio dei Ministri del 26 febbraio novità in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro che riguardano l’introduzione dal prossimo ottobre della patente a punti per le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili. Inoltre è all’esame della Camera dei Deputati un disegno di legge, relativo all’introduzione nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica delle conoscenze di base in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro”.
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ORE 12,33
L’assessore Massimo Bianchini ha risposto durante il Consiglio Comunale
di oggi,martedì 5 marzo
all’interrogazione del consigliere Alessandro Masi del gruppo Partito Democratico

Viale Mazzini, Bianchini:“Rivaluteremo il progetto dell’Aru E’ in programma la ripavimentazione”

L’assessore ai lavori pubblici del Comune di Siena, Massimo Bianchini, ha risposto all’interrogazione presentata dal consigliere Alessandro Masi (Partito Democratico) durante la seduta del Consiglio Comunale di oggi, martedì 5 marzo, in merito al progetto della ripavimentazione di viale Mazzini e sulla gestione delle criticità delle vibrazioni, della velocità di transito e dei parcheggi.

“L’amministrazione – ha spiegato Bianchini – ha già compiuto interventi volti al miglioramento della sicurezza stradale, ovvero la riqualificazione delle fermate del trasporto pubblico e relativi attraversamenti nel 2015, la realizzazione di due attraversamenti pedonali luminosi (Apl) nel 2022, oltre ad un ulteriore Apl di realizzazione prevista nell’anno in corso. Al momento è in corso la redazione di un progetto che coinvolge le pavimentazioni di tutto viale Mazzini. Il progetto, come fattibilità tecnica ed economica, è stato approvato a ottobre 2022”.

“A seguito delle segnalazioni di alcuni abitanti della via relative alle vibrazioni che si percepiscono su alcuni edifici al passaggio dei mezzi pesanti – ha proseguito l’assessore – nella giunta comunale di ieri, 8 febbraio, abbiamo approvato la convenzione tra il Comune di Siena e l’Università degli studi di Firenze avente per oggetto la campagna per la valutazione del livello di vibrazione. Le indagini consisteranno nella misurazione, effettuate con accelerometri, delle vibrazioni eventualmente trasmesse agli edifici; attraverso una serie di trasformazioni numeriche, sarà possibile stimare la reale entità del problema segnalato. Nel corso delle misurazioni verranno effettuate delle riprese video al fine di correlare l’azione misurata con l’evento che l’ha provocata (tipologia del mezzo, direzione di percorrenza e velocità presunta). Si procederà anche alla misurazione delle vibrazioni in almeno due appartamenti (significativamente correlabili all’ottenimento di un migliore risultato) attraverso il posizionamento di una terna accelerometrica (sul solaio oggetto della misura) da eseguirsi in contemporanea alla misura della sorgente a livello di marciapiede. Si evidenzia che, al momento, la correlazione tra vibrazione e strada non è scientificamente provata da nessuno e che dubbi sono sollevati anche sulla tipologia strutturale degli edifici, che con le odierne teorie di calcolo appare ormai desueta e non in linea con i concetti di duttilità e risposta dinamica a fenomeni vibrazionali”.

“Vibrazioni a parte – ha spiegato Bianchini – in viale Mazzini i ‘dossi’, ovvero i cordoli in gomma previsti dal Regolamento di attuazione del Codice della strada (Cds), non possono essere comunque installati, in quanto proprio lo stesso Cds non li ammette in questa tipologia di strada. Da evidenziare che, in occasione dei lavori di miglioramento della sicurezza delle fermate e relativi attraversamenti pedonali del 2015, fu scelto di non realizzare nemmeno gli attraversamenti pedonali rialzati, data la vicinanza all’ospedale, in quanto gli stessi sono sconsigliati dalla normativa lungo i consueti percorsi dei veicoli di trasporto pubblico o di emergenza, al fine di non ostacolarne o rallentarne l’attività. Altri metodi alternativi per ridurre la velocità nelle strade sono le deviazioni delle corsie, ovvero le cosiddette ‘chicane’, che determinano però una diminuzione dei posti auto per creare lo spazio necessario alla deflessione delle traiettorie, o l’utilizzo di autovelox mobili da parte della Polizia Municipale, che si sta attrezzando in tal senso al fine di monitorare in modo diffuso le strade della città”.

“Riguardo all’attuazione di un’Area di particolare rilevanza urbanistica (Aru) – ha chiarito l’assessore – viale Mazzini, insieme ad altre strade limitrofe, fa parte, secondo la delibera del 2006 di individuazione delle dodici Aru limitrofe al centro storico, dell’Aru numero 4 ‘esterna le Lupe’, per un totale di circa 592 posti auto. Si tratta di un provvedimento che coinvolge un notevole numero di posteggi, da ponderare attentamente. Nel 2018 (Sindaco Bruno Valentini), in seguito a una consultazione popolare e numerosi incontri con residenti e commercianti della zona, fu fatto un tentativo di istituire un primo stralcio dell’Aru 4, costituito solo da via Nino Bixio, viale Mazzini e i tratti di via Don Giovanni Minzoni e via Garibaldi di congiunzione alla Ztl, per un totale di 286 posti auto, che non fu portato a termine”.

“La decisione di procedere per stralci di attuazione – ha proseguito Bianchini – appare comunque sensata, in quanto, se da una parte l’istituzione delle Aru migliora le possibilità di sosta dei residenti (mediante gli stalli riservati a tale categoria) e la sosta breve di tutte le tipologie di utenti (mediante gli stalli a disco orario e a parcometro), dall’altra priva la zona di stalli non regolamentati, attualmente utilizzati anche da utenti non residenti sia per la sosta notturna e diurna di tipo stanziale (domiciliati), che diurna di tipo lungo dei lavoratori (sosta sistematica). Tali utenti, in seguito all’istituzione dell’Aru, devono pertanto scegliere forme di trasporto e parcheggi alternativi rispetto allo stato attuale, e l’attuazione dell’intera Aru rischierebbe di generare nella zona una domanda di sosta dei non residenti da ricollocare, per soddisfare la quale manca allo stato attuale un’offerta di sosta adeguata quale un parcheggio scambiatore nella zona Nord della città”.

Il consigliere Alessandro Masi (Pd) si è dichiarato “soddisfatto della risposta, che però sottolinea che per il momento ci sono stanziati solo 400 mila euro a disposizione per la riqualificazione di Viale Mazzini. Rispetto a quelli che saranno gli esiti degli accertamenti tecnici per fare un intervento strutturale anche sugli strati profondi dell’asfalto compromesso, forse ci sarà bisogno di un maggiore investimento; e su questo richiamo l’Amministrazione affinché dedichi maggiori risorse all’assessorato per le manutenzioni ordinarie e straordinarie delle strade. Non sono sufficienti gli interventi che sistemano la pavimentazione superficiale, senza affrontare la qualità della massicciata di appoggio di appoggio delle strade”.

“Viale Mazzini – conclude il consigliere Pd Masi – è un’arteria strategica della città e credo che anche sulle altre questioni di vivibilità che la riguardano tornare ad un confronto diretto con i cittadini e le attività che vi insistono sia importante per i capire quali correttivi si possano utilizzare, ragionando anche su sosta e parcheggio. Immaginare una zona Aru omogenea tra Camollia e Ravacciano non è semplice, ma c’è una criticità che deve essere almeno governata, ovvero il parcheggio lungo dei non residenti e dei non utenti degli esercizi pubblici, ovvero di chi vi sosta per non parcheggiare alla Stazione. Dal confronto diretto con i residenti possono venire sempre buone idee e soluzioni ”.
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ORE 11,56 
L’assessore Barbara Magi ha risposto durante il Consiglio Comunale di oggi, martedì 5 marzo,

all’interrogazione dei consiglieri del gruppo Progetto Siena e del gruppo Partito Democratico

SeiToscana, controlli su attività in corso: valutiamo estensione”

Durante il Consiglio Comunale di oggi, martedì 5 marzo, l’assessore all’ambiente e decoro urbano del Comune di Siena, Barbara Magi, ha risposto all’interrogazione presentata dai consiglieri dei gruppi Progetto Siena Anna Ferretti e Adriano Tortorelli e del Partito Democratico Giulia Mazzarelli, Luca Micheli, Gabriella Piccinni e Alessandro Masi in merito ai controlli al servizio di SeiToscana affidati dall’amministrazione comunale.

Al momento – ha confermato Magi – per il 2024 sono stati attivati i controlli sullo spazzamento previsti dal Regolamento di Ato Toscana Sud, ma è in fase di valutazione la prosecuzione dei controlli su tutti i servizi, da affidare a soggetto esterno, come fatto negli ultimi 4 mesi del 2023”. L’assessore ha proseguito spiegando che “nel periodo da settembre a dicembre 2023 sono stati effettuati 48 turni di attività generalmente svolti su tre giorni settimanali. Sono state effettuate 1049 verifiche che hanno riscontrato 1088 situazioni di non conformità, pari a circa il 77 per cento del totale. Sono state monitorate 119 zone, tra vie e piazze, distribuite su tutto il territorio comunale: tra le tipologie di non conformità, quelle più numerose riguardano cassonetti non funzionanti (244 accertamenti) o sovra riempiti (208), presenza di rifiuti abbandonati alle isole ecologiche (416), pulizia delle piazzole insufficiente (140). Attenendoci ai dati, gli abbandoni di sacchi fuori cassonetto rilevati nell’intero periodo nelle isole ecologiche monitorate, esclusi gli ingombranti che comunque sarebbero stati abbandonati a terra a prescindere dall’utilizzo della Seicard, sono stati 325. Fino al 20 novembre è stata riscontrata una media di 7 situazioni di abbandono in ogni turno di ispezione, a fronte di una media di 6,4 dal 20 novembre al 31 dicembre, con una riduzione di circa il 10%. Si rileva – ha sottolineato Magi – che il periodo di monitoraggio dopo l’apertura dei cassonetti è comunque troppo breve per valutarne appieno gli effetti”.

Magi ha poi spiegato che “la piattaforma Sit di Ato Toscana Sud è uno strumento che da anni viene regolarmente utilizzato dall’ufficio ambiente del Comune di Siena proprio per tenere sotto controllo le attività effettuate dal gestore e poter verificare la numerosità e l’entità dei mancati servizi rilevati, anche a seguito di segnalazione dei cittadini. Questo consente di poter attivare, se ricorrono i presupposti definiti da Ato, la segnalazione di disservizio che termina, a seguito di approfondita e ben regolamentata istruttoria da parte di Ato stessa, con l’eventuale applicazione delle penali previste contrattualmente”.

Dopo la segnalazione di disservizio trasmessa nel novembre del 2021 dall’amministrazione comunale ad Ato Toscana Sud e relativa alla grave criticità dei mancati lavaggi registrata nel centro storico nei mesi estivi del 2021 – ha proseguito l’assessore –, la stessa autorità di ambito ha avviato l’istruttoria, che si è conclusa nell’aprile 2023 e che ha portato ad accertare la ‘grave rilevanza’ del disservizio, secondo i criteri definiti dal Regolamento dei Controlli. Questo ha portato alla conseguente applicazione delle penali nella misura di 24.140 euro”.

Magi ha concluso evidenziando che “la ditta affidataria per i controlli esterni è stata individuata a seguito di indagine di mercato sulla base degli operatori economici aventi comprovata esperienza nel campo dell’ispezione ambientale, e in particolare dei controlli sulla regolare esecuzione dei servizi svolti dal gestore di igiene urbana. Non sono state reperite altre ditte aventi le medesime competenze cercate. Inoltre, – ha aggiunto l’assessore – la ditta affidataria ha dimostrato di possedere approfondita conoscenza delle procedure previste dal Regolamento per il controllo della gestione approvato da Ato Toscana Sud e delle sue metodiche applicative, necessaria per il corretto svolgimento dei controlli affidati e ha dimostrato la propria affidabilità, svolgendo accuratamente i servizi richiesti”.

La consigliera Anna Ferretti (gruppo Progetto Siena), che ha illustrato l’interrogazione, ha dichiarat“che ci fossero problemi è evidente a tutti, altrimenti non si sarebbe determinata la necessità di fare controlli. Capisco che la differenziazione fra prima e post sospensione sia ancora un periodo troppo limitato, ma vale però la pena continuare il monitoraggio per capire meglio i dati e i riscontri. Non conosco il regolamento di Ato, però il fatto che una contestazione del 2021 si sia chiusa nel 2023 credo sia un fatto che debba far preoccupare tutti i Comuni. Un disservizio di questo tipo è una cosa seria per la salute di tutti i cittadini. I controlli esterni vanno bene, ma è giusto e corretto che Sei Toscana risponda di quello che non ha fatto. Come assemblea di Ato ci sono dunque riflessioni da fare. Mi lascia molto insoddisfatta l’ultimo aspetto. La società a cui è stato affidato il controllo è la medesima che ha fatto formazione ai dipendenti comunali, su gara Ato ed è destinata a entrare nell’area di Consiag. Mi pare ci debba essere più distanza, pur non mettendo in dubbio conoscenza e capacità, fra formatori, chi controlla e chi affida gli incarichi”.
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ORE 11,55
L’assessore ha risposto durante il Consiglio Comunale di oggi, martedì 5 marzo, all’interrogazione del consigliere del gruppo Partito Democratico Alessandro Masi

Bosco di Lecceto, Magi: Interventi di tutela e manutenzione costanti e monitorati”

Durante il Consiglio Comunale di oggi, martedì 5 marzo, l’assessore all’ambiente e decoro urbano del Comune di Siena, Barbara Magi, ha risposto all’interrogazione presentata dal consigliere del Partito Democratico Alessandro Masi in merito alle attività di cura, manutenzione, controllo e valorizzazione del bosco di Lecceto.

Magi ha spiegato che “è costante e programmata la manutenzione della parte comunale del bosco di Lecceto, che ha un’estensione di circa 368 ettari, suddivisi tra 363 ettari di bosco e 5 ettari di pascolo erborato e cespugliato. In particolare, gli interventi insistono: sulla sentieristica, a cura della sezione Cai di Siena; sull’area dei bracieri che in parte è inserita nel servizio triennale di manutenzione del verde, e in parte è eseguita in amministrazione diretta dalle squadre operative del Comune di Siena; sull’area vocata allo spargimento delle ceneri ‘Prato delle Ginestre’, in amministrazione diretta dalle squadre operative del Comune di Siena”.

“Il bosco viene invece tagliato – ha precisato l’assessore – secondo un piano gestionale, il cosiddetto ‘Piano dei tagli di Lecceto’ redatto da un agronomo esterno che, nella fase di esecuzione dei tagli, riveste anche il ruolo di direttore dei lavori. Nel dettaglio, il piano dei tagli suddivide il bosco di proprietà del Comune in diversi lotti. Al momento sono in corso gli interventi relativi ai lotti F, G e H e sono già stati effettuati gli altri A, B, C e D, E su un totale di undici tagli silvani previsti. La decisione di dividere il taglio in più lotti si è ritenuta indispensabile per evitare, anche dal punto di vista paesaggistico, l’evidenza della ferita iniziale dovuta al taglio massivo del bosco. Il suddetto piano prevede che alcune aree del bosco, per lo più quelle attraversate dalla viabilità campestre, siano avviate all’alto fusto, in quanto questo tipo di intervento favorisce la fruibilità del bosco; inoltre, sono avviate all’alto fusto le fasce laterali delle strade forestali, coincidenti con i sentieri Cai, per una profondità di circa 5-6 metri. Complessivamente è avviata ad alto fusto una superficie di circa 22 ettari. Questo tipo di intervento agevola l’utilizzo pubblico dei percorsi a piedi, in bici e a cavallo e riduce il rischio di incendi che possono propagarsi per le strade. E’ una manutenzione che si effettua in modo molto graduale, attraverso la ripulitura del sottobosco e il diradamento delle ceppaie di leccio, cerro, roverella, frassino e corbezzolo, per i soli polloni morti o soccombenti”.

Magi ha proseguito spiegando che “le piante arboree significative per diametro vengono spalcate e contemporaneamente dalle fasce di intervento viene rimossa tutta l’immondizia depositata e abbandonata. Sulla restante parte di bosco è prevista la ceduazione semplice, che si ottiene ‘matricinando’ le piante da tagliare. La gestione attuale è fatta sulla base degli interventi già svolti in passato e si definisce ‘ceduo semplice matricinato’. Oltre alle matricine delle essenze autoctone principali, vengono mantenute anche le piante da frutto in un numero minimo di dieci ad ettaro, così come previsto anche per i corbezzoli. Sono privilegiate le matricine con maggiore età, a chioma più compatta e privilegiando le essenze che sono a percentuale inferiore”.

“Poiché il bosco di Lecceto è inserito all’interno di un’area Sir (Sito di Importanza Regionale) – ha aggiunto l’assessore – a scopo di tutela e valorizzazione della fauna è previsto di non tagliare l’edera presente sulle matricine, in quanto essenza che produce bacche molto appetibili, in inverno, per diverse specie di uccelli. Il complesso forestale di Lecceto ha superfici non boscate rappresentate da ex seminativi a prati, prati pascoli e pascoli cespugliati e arborati. Nel piano dei tagli è previsto anche il recupero e ripristino di questi spazi inerbiti, con l’obiettivo ultimo di ottenere spazi verdi aperti, arricchiti con piante da frutto, fauna diversificata e una maggiore fruibilità da parte dei cittadini. La conclusione di tutti gli interventi di taglio è prevista per l’annualità silvana 2025/2026. Gli affidamenti del taglio del bosco sono eseguiti con affidamento a ditte specializzate nel settore a seguito delle varie autorizzazioni richieste a Provincia e Unione dei Comuni e Soprintendenza per il vincolo paesaggistico”.

“Per quanto riguarda la fruibilità venatoria – ha evidenziato Barbara Magi – l’associazione Arci Caccia di Siena ha in concessione una porzione di bosco di vari ettari opportunamente recintato e attrezzato, adibito per l’addestramento di cani da seguita al cinghiale. In merito alle iniziative di valorizzazione in atto merita invece di essere citata ‘Puliamo la Montagnola’, un’attività patrocinata dal Comune di Siena che si svolge in primavera e che vede al lavoro adulti e piccoli con l’obiettivo di togliere dalla natura tutta la sporcizia che ne deturpa la bellezza”. “Infine – ha concluso l’assessore – nella zona vengono effettuati regolari servizi ordinari di controllo del territorio per monitorare la sicurezza e il decoro del bosco”.

Il consigliere Alessandro Masi (gruppo Partito Democratico) ha detto, nella sua replica, “come sia necessario fare attenzione particolare al Bosco di Lecceto, che non si governa solo con i vincoli, ma anche con proposte e obiettivi. Tali spazi sono anche punto di incontro con gli altri Comuni di Monteriggioni, Sovicille e anche Casole d’Elsa. Ho voluto fare questa interrogazione proprio per richiamare l’attenzione di tutto il Consiglio Comunale sulla risorsa di Lecceto, anche in vista del Piano strutturale. Rispetto a un piano di manutenzione piuttosto puntuale previsto per questa zona, in quanto in parte di diretta proprietà comunale, in generale il paesaggio agricolo che circonda la città ha invece bisogno di costruire un patto con i privati per la manutenzione dello spazio diffuso, per contrastare ogni forma di abbandono. Dovremo per questo ingegnarci a trovare delle forme di collaborazione con le proprietà. L’edilizia non può infatti procedere non solo attraverso gli oneri di urbanizzazione, ma anche attraverso patti di perequazione con i cittadini per mantenere questo straordinario patrimonio. In ultimo serve grande attenzione ai controlli, perché si prevenga anche in questo luogo speciale ogni forma di devianza”.=========================================

Il Sindaco di Siena ha risposto durante il Consiglio Comunale di oggi, martedì 5 marzo

all’interrogazione del consigliere del Gruppo Misto Fabio Pacciani

Fabio: “Redatto un disciplinare sull’uso degli spazi del Santa Maria.

Affreschi monitorati dal 2012, nessun nuovo danno”

L’utilizzo delle sale del Santa Maria della Scala e gli affreschi della Sala del Pellegrinaio, all’interno del complesso, sono stati al centro dell’interrogazione presentata oggi, martedì 5 marzo, in Consiglio Comunale dal consigliere del gruppo misto Fabio Pacciani.

“Per quanto riguarda – ha detto il Sindaco Nicoletta Fabio, che ha risposto all’interrogazione – le misure intraprese da questa amministrazione per evitare il deterioramento degli affreschi del Pellegrinaio. Come già ricordato dalla direttrice della Fondazione Santa Maria della Scala Chiara Valdambrini i danni riscontrati sugli affreschi del Pellegrinaio sono stati causati da infiltrazioni risalenti ormai a diversi anni fa, e sono tutt’oggi attenzionati da un monitoraggio attivo almeno dal 2012 in forma fotografica, attraverso l’utilizzo di un drone”.

“C’è consapevolezza – ha aggiunto il Sindaco – di un danno arrecato da infiltrazioni di alcuni servizi presistenti al piano superiorecriticità già risolte. Nel tempo non sono stati riscontrati peggioramenti. Per effettuare una costante attività di monitoraggio esiste un progetto specifico del Santa Maria della Scala affidato al gruppo restauratori e diagnosi con un’analisi dettagliata di tutti gli affreschi e questo non riguarda solo la Sala del Pellegrinaio, ma anche la Sagrestia Vecchia e l’Oratorio di Santa Caterina della Notte”.

Sulla destinazione d’uso relativa alla Sala del Pellegrinaio il Sindaco ha detto che “In merito all’utilizzo delle sale lo scorso 20 febbraio è stato definito e redatto un ‘Disciplinare per la concessione in uso temporaneo degli spazi del complesso museale Santa Maria della Scala’ comprendente tra gli spazi fruibili la Sala Italo Calvino e le sale modulari VII livello, la sala Sant’Ansano, la sala San Pio e la Cappella del Manto”.

Sulla Sala del Pellegrinaio – ha concluso il Sindaco Nicoletta Fabio -, relativamente all’ultima edizione del ‘Wine and Siena’, posso aggiungere che tale scelta fu fatta tramite delibera di giunta dalla precedente amministrazione e che la Soprintendenza stessa si espresse in maniera favorevole nel gennaio del 2023, tramite lettera inviata al Comune di Siena”.

Il consigliere comunale del Gruppo Misto Fabio Pacciani si è dichiarato “completamente soddisfatto, mi raccomando solo di una cosa, sono rimasto abbastanza stupito delle osservazioni del professor Bagnoli che subito mi hanno portato a pensare al ruolo della Fondazione che necessariamente deve avere come primo obiettivo il patrimonio del complesso museale. Il Santa Maria è un argomento che a tratti ha quasi annoiato la comunità perché spesso vissuto e percepito come distante dalla reali problematiche della città, lontano dalla realtà, per questo mi auguro che il neo presidente possa dare concretezza alle visioni fin’ora presentate, è importante allo stesso tempo che non si verifichino fughe di notizie o considerazioni che fanno apparire come debole la gestione del Santa Maria e del suo patrimonio al quale noi tutti teniamo molto”.
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Durante il Consiglio Comunale di oggi, martedì 5 marzo, l’assessore ha risposto

all’interrogazione dei consiglieri Gabriella Piccinni e Luca Micheli del gruppo Partito Democratico

Piazze di pregio libere dalle auto, Tucci:

Freno alla sosta abusiva, ora diamo vita e vivacità a questa bellezza”

I consiglieri comunali Gabriella Piccinni e Luca Micheli, del gruppo Partito Democratico, hanno presentato un’interrogazione sul tema delle piazze di pregio liberate dalla sosta abusiva nel centro storico di Siena. L’argomento è stato discusso durante la seduta del Consiglio Comunale di oggi, martedì 5 marzo. A rispondere è stato l’assessore alla Polizia Municipale, Enrico Tucci.

“Mi piace ricordare agli interroganti – ha esordito Tucci – che prima della loro sollecitazione dell’ottobre scorso e di quella odierna, nel programma elettorale del Sindaco Nicoletta Fabio, a pagina 16, si leggeva che ‘l’arredo urbano deve essere considerato una leva di coesione e socializzazione affinché, se ben progettato e realizzato, lo spazio urbano non risulti un contenitore vuoto, privo di caratterizzazione, vitalità e dinamismo: Il centro rappresenta una realtà di grande valore storico, artistico, economico ed anche affettivo. Rivalutarlo, attraverso il valore aggiunto della vita vissuta e dell’uso quotidiano, significa recuperare aree degradate, antiche botteghe artigianali e mercati, nonché dotare la parte storica di aree di vivibilità, utilizzando il passato per dare più vita al presente, non per imbalsamare la tradizione, quanto, piuttosto, per reinventarla. Il centro storico deve essere preservato dinamicamente, non come tessuto mummificato: deve essere perciò rivitalizzato e non semplicemente conservato, sviluppando l’idea che la città è di tutti, dei cittadini, dei commercianti, cittadini a loro volta, dei loro clienti, dei turisti e degli studenti e pertanto va salvaguardata, ma vissuta in ogni possibile forma’. Le azioni svolte finora dal mio assessorato sono in linea col programma elettorale. Non è frequente che questo si verifichi, come troppo spesso abbiamo avuto modo di verificare in passato, ma stavolta ci proviamo davvero”.

“In merito alla mobilità pubblica da e verso il centro storico – ha proseguito Tucci – si fa presente che tutte linee di trasporto pubblico urbane ed extraurbane raggiungono fermate a servizio del centro storico. Inoltre, i nuovi servizi di recente attuazione sono stati istituiti proprio per favorire la mobilità dei cittadini dalle frazioni verso il centro storico e viceversa, oltre che per implementare il collegamento con il Policlinico. Per quanto attiene alla mobilità privata, la circolazione e sosta dei residenti e delle attività è gestita dal sistema dei permessi Ztl, mentre i non residenti possono utilizzare i parcheggi a pagamento a servizio del centro storico, o i parcheggi scambiatori dei Tufi e Due Ponti serviti dalle apposite linee di trasporto pubblico. Stiamo risolvendo le problematiche relative al parcheggio della Coroncina, altra importante area di sosta di scambio della città. Sono, inoltre, presenti al momento stalli di sosta non a pagamento nei quartieri limitrofi al centro storico, in cui non è stato attuato il provvedimento delle Aru, che ampliano la possibilità di parcheggio dei non residenti”.

“La ‘liberazione’ di alcuni luoghi di gran pregio dalla sosta abusiva – ha sottolineato l’assessore – accompagnata comunque da azioni di ristoro nei confronti dei cittadini residenti afflitti da una cronica e storica carenza di possibilità di sosta in Ztl, come l’aumento del numero di posti auto in convenzione a loro disposizione nei parcheggi di Sigerico, è un primo passo in questa direzione. Seguiranno azioni mirate a razionalizzare l’accesso e la sosta in Ztl, sempre in un quadro di rispetto delle regole e sanzione degli abusi. Saranno riviste tutte le tipologie di permessi e rivisto punto per punto il disciplinare della Ztl con l’obiettivo di approvarne uno nuovo nel 2025”.

“Concordo, e del resto si rifà direttamente a quanto annunciato nel programma elettorale, sulla necessità di migliorare la fruizione degli spazi liberati, dopo averli ammirati nella loro bellezza. Stiamo studiando soluzioni di arredo urbano e di concerto con gli altri colleghi di giunta l’individuazione di occasioni culturali e commerciali che diano vita e vivacità a questa bellezza” ha concluso Enrico Tucci.

La consigliera Gabriella Piccinni (gruppo Partito Democratico), che ha illustrato l’interrogazione, si è dichiarata “parzialmente soddisfatta. Il tema ci sta molto a cuore, vedo positivamente l’avvio di un cammino rivolto al rispetto delle regole e ad un nuovo disciplinare per la ztl; ritengo però che tutto questo lavoro meriti una revisione complessiva della mobilità dai quartieri al centro e viceversa. C’è un bisogno molto forte di idee per utilizzare gli spazi liberati dalle auto, per utilizzi periodici o temporanei, ad esempio per piccoli mercati, esposizioni dì arte, spettacoli teatrali o musicali a rotazione…. ma queste idee si formano in modo efficace solo attraverso un percorso partecipativo, e tenendo conto delle esigenze di chi vive lo spazio quotidianamente. Anche la scelta dell’arredo urbano, cioè panchine adeguate, deve tenere conto delle esigenze di abitanti, turisti, fruitori dello spazio adesso liberato”.
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Ecco la risposta durante il Consiglio Comunale di oggi, martedì 5 marzo,

all’interrogazione della consigliera Giulia Mazzarelli del gruppo Partito Democratico

Allarme furti, l’assessore Tucci:

Non minimizziamo, ma le impressioni vanno ricondotte alla realtà”

Durante il Consiglio Comunale di oggi, martedì 5 marzo, l’assessore alla sicurezza e alla Polizia Municipale del Comune di Siena, Enrico Tucci, ha risposto all’interrogazione presentata dalla consigliera Giulia Mazzarelli (gruppo Partito Democratico) in merito alle notizie di tentati furti in abitazioni e ad un crescente stato di abbandono, degrado e sporcizia di alcune zone della città.

“Riteniamo – ha sottolineato Tucci – che, quando si parla di questioni suscettibili di creare allarme sociale, queste affermazioni debbano essere contestualizzate per non alimentare preoccupazioni sproporzionate nella popolazione. In particolare per quanto riguarda i furti, l’ultimo rapporto denominato ‘Indice della Criminalità 2023’, pubblicato dal Sole 24 Ore, pone la provincia di Siena al 71esimo posto della classifica nazionale con 913,2 denunce per 100 mila abitanti. Se si considera la Toscana, vediamo che al primo posto abbiamo la provincia di Firenze (quarta nella classifica nazionale) con 2516 denunce per 100.000 abitanti, mentre Siena è all’ultimo posto. Non abbiamo motivo per pensare che i dati del Comune di Siena si discostino molto da quelli della Provincia. Tutto questo non per minimizzare, ma per ricondurre le impressioni alla realtà che vede in tutta Italia un aumento di questa tipologia di reato, ma da noi fortunatamente un po’ meno che in altre zone”.

“Non sappiamo poi – ha proseguito l’assessore – quali dati obiettivi siano alla base dell’affermazione, alquanto generica, su un peggioramento della situazione della raccolta dei rifiuti che, invece, a nostro avviso, sia pure con molti problemi ancora, sta nettamente migliorando anche se molto lavoro resta ancora da fare, con Sei Toscana e con i cittadini. In tema di degrado e abbandono di rifiuti, il confronto con il gestore unico è costante e giornaliero sia da parte dell’assessore competente che della struttura tecnica del Comune, che provvedono a trasmettere tempestivamente le segnalazioni delle criticità riscontrate per un immediato intervento volto a ripristinare il decoro delle aree. Relativamente, in particolare, agli abbandoni di rifiuti e agli errati conferimenti (come quelli fuori orario nel porta a porta del centro storico) è attivo un servizio di ispezione ambientale. I controlli vengono effettuati con verifiche in campo e con videosorveglianza: nel primo caso gli ispettori provvedono all’apertura dei sacchi abbandonati in modo da identificare il responsabile e procedere quindi con verbale e sanzione. Con il sistema di videosorveglianza vengono invece monitorate le isole ecologiche più critiche. Il sistema si è rivelato molto efficace e consente, nella maggior parte dei casi, di individuare i responsabili degli illeciti. A partire dal 2023 sono stati attivati anche turni di controllo in orario notturno nel centro storico per verificare i conferimenti dei sacchi del porta a porta fuori orario o nei giorni sbagliati. I dati del 2023 riportano 2091 situazioni non conformi riscontrate dagli ispettori ambientali, di cui è stato possibile individuare i responsabili in 526 casi elevando sanzioni per oltre 50 mila euro”.

“L’amministrazione comunale – ha evidenziato Tucci – è attiva anche nel rimuovere le microdiscariche che via via vengono rinvenute in aree tipicamente poco visibili e poco frequentate, ai bordi delle strade, nelle scarpate o nei boschi. L’attività di bonifica è preceduta da controlli da parte degli organi di vigilanza quali la Polizia Municipale o i Carabinieri Forestali al fine di individuare i responsabili degli abbandoni. Spesso si tratta di rifiuti ingombranti o derivanti da attività di demolizione. La rimozione viene effettuata principalmente dagli operatori comunali che svolgono un prezioso servizio di monitoraggio sul territorio e consentono di contenere i costi a carico della collettività”.
“Sull’operazione ‘Strade Sicure’ – ha dichiarato l’assessore – nel ricordare che è stata deliberata con la legge 125 del 24 Luglio 2008 e che da allora prosegue ininterrottamente, riteniamo che sia stato un importante e concreto segnale di attenzione del Governo nei confronti della Regione Toscana il recente rilancio avvenuto nello scorso gennaio con l’attribuzione di ulteriori sessanta militari a Firenze in aggiunta agli 84 già operativi, ulteriori 15 a Pisa e poi 15 unità a Grosseto, Prato e Siena. Come è noto, i militari si affiancano alle forze delll’rdine nel presidio di luoghi sensibili come siti istituzionali, luoghi d’arte, stazioni ed altri, sotto il coordinamento delle Prefetture, venendo a costituire un importante fattore di sicurezza sostanziale e percepita. Partendo da questa operazione, che oltretutto libera risorse impiegabili in altri compiti, il Comune intende agire sul fronte della sicurezza attraverso una sempre migliore integrazione della Polizia Municipale con le forze dell’ordine”.

La consigliera Giulia Mazzarelli (gruppo Partito Democratico) si è dichiarata “non mi ritengo soddisfatta perché credo che sia stata persa un’occasione di ascolto sulle questioni emerse nell’interrogazione. Questioni affrontate dai cittadini stessi che si frequentano all’interno del quartiere e che manifestano una percezione di insicurezza. E’ necessario partire da queste restituzioni di colloqui giornalieri, colloqui che magari nella prossima campagna di ascolto organizzata dalla giunta comunale avrete modo di valutare direttamente”.

“C’è stata inoltre – ha aggiunto la consigliera del Pd Mazzarelli – una presa diretta della FP CGIL insieme agli altri sindacati che lamenta una mancanza da parte dell’amministrazione nel rispondere alla richiesta di aprire un tavolo tecnico per affrontare alcune criticità che riguardano il corpo di polizia municipale, e che sarebbero funzionali per la città, detto questo credo che una maggiore attenzione di questi aspetti e una presa in carico delle problematiche sarebbe certamente auspicabile per migliorare la qualità della vita delle cittadine e dei cittadini di Siena”.
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Durante il Consiglio Comunale di oggi, martedì 5 marzo, l’assessore ai lavori pubblici ha risposto

all’interrogazione del consigliere Luca Micheli del gruppo Partito Democratico

Parcheggio ex “Campino” di San Prospero, Bianchini:

Lavori previsti da ottobre 2024 a giugno 2025”

La tempistica dei lavori di riqualificazione del parcheggio dell’ex “Campino” di San Prospero è stata l’oggetto dell’interrogazione presentata dal consigliere Luca Micheli (gruppo Partito Democratico) durante la seduta del Consiglio Comunale di oggi, martedì 5 marzo. A rispondere è stato l’assessore ai lavori pubblici, Massimo Bianchini.

“Il progetto di riqualificazione dell’ex campino di San Prospero – ha spiegato Bianchini – nasce dall’esigenza di affrontare le problematiche che insistono sull’area. Infatti, sono evidenti le criticità strutturali, evidenziate dai pesanti avvallamenti della pavimentazione, e funzionali, dovute al dimensionamento dei posti auto non conforme alle prescrizioni del Regolamento Edilizio del Comune di Siena”.

“Il progetto di fattibilità tecnica ed economica – ha proseguito l’assessore – è stato approvato in data 8 settembre 2021, mentre il progetto definitivo in data 19 ottobre 2021. Successivamente è stata affidata l’esecuzione del progetto esecutivo ad un raggruppamento temporaneo di professionisti, con un atto del 25 novembre 2022. Il progetto esecutivo è stato consegnato una prima volta in data 15 dicembre 2023, ma, a seguito della presa visione dei maggiori costi di realizzazione (che prevedevano un notevole aumento dell’importo totale previsto nel quadro economico), è stata chiesta una revisione delle scelte progettuali, mirata ad una ottimizzazione dei costi in funzione delle risorse disponibili. Per questo, il progetto è stato consegnato nella versione modificata lo scorso 23 febbraio, utilizzando i prezzi aggiornati al prezzario della Regione Toscana 2024”.

“Il cronoprogramma – ha illustrato infine Bianchini – prevede l’inizio dei lavori in data 21 ottobre 2024 e la loro conclusione il 5 giugno 2025. A partire dall’ottenimento del finanziamento relativo al bando ‘Contributi regionali a favore dei comuni per la realizzazione di interventi destinati a parcheggi pubblici’ sono state effettuate periodiche riunioni, sia in presenza che da remoto, con i tecnici referenti della Regione Toscana. Per ultima la riunione del 12 febbraio scorso, durante la quale il Comune di Siena ha fornito ulteriori aggiornamenti sulle tempistiche e sulle problematiche riscontrate in fase di progettazione. I tecnici della Regione hanno accettato lo slittamento dell’inizio dei lavori entro e non oltre la fine dell’anno 2024, senza che questo provochi ripercussioni sull’erogazione del finanziamento ottenuto”.

Il consigliere Luca Micheli (gruppo Partito Democratico) si è dichiarato “soddisfatto, perché l’interesse vero della mia interrogazione era capire se per il Comune di Siena lo slittamento dell’inizio dei lavori poteva comportare spese aggiuntive rispetto a quanto previsto dal fondo regionale. Ritengo positivo che l’accordo con la Regione sia stato trovato, a questo punto speriamo di iniziare gli interventi di riqualificazione entro la fine del 2024 per evitare eventuali penali”.
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L’assessore Lorenzo Loré ha risposto durante il Consiglio Comunale di oggi, martedì 5 marzo,

all’interrogazione della consigliera del gruppo Pd Mazzarelli

Piscina Amendola, l’interesse del Comune è che venga riaperta”

Sono in corso valutazioni, ma l’intenzione del Comune di Siena è riaprire la piscina di piazza Amendola”. Così l’assessore all’edilizia sportiva e allo sport del Comune di Siena Lorenzo Loré ha risposto all’interrogazione, presentata oggi, martedì 5 marzo in Consiglio Comunale, firmata dalla consigliera del gruppo Pd Giulia Mazzarelli.

L’impianto di piazza Amendola – ha raccontato l’assessore – è stato chiuso in concomitanza con l’emergenza Covid e non è mai stato riaperto. La piscina di Piazza d’Armi, progettata, realizzata e donata al Comune dal Monte dei Paschi di Siena negli anni Settanta, è certamente complessa ed articolata e manifesta tutte le criticità delle strutture con un po’ di anni sulle spalle. L’amministrazione, a seguito della ricezione della relazione redatta dal tecnico di fiducia di Uisp, contenente alcune considerazioni sulla staticità dell’impianto, si è immediatamente attivata per reperire le informazioni riguardanti la struttura e la sua genesi costruttiva, compresi eventuali elaborati progettuali disponibili da poter mettere a disposizione di un tecnico verificatore. Ad oggi, nell’ottica di avere in mano al più presto un elaborato che ci consenta di capire bene quale sia la situazione e agire di conseguenza, è in corso con il tecnico sentito dal Comune la valutazione di una serie di azioni necessarie a condurre le indagini più opportune, previste dalla vigente normativa tecnica, che, comportando un esborso da parte dell’amministrazione, devono essere individuate puntualmente”.

Rimane fermo, comunque, l’interesse del Comune – ha proseguito Loré – affinché venga riaperta anche la piscina di piazza Amendola, così da diversificare l’offerta e distribuire meglio gli spazi interni tra utenti privati e associazioni sportive che svolgono attività anche di tipo agonistico. Nel corso degli ultimi mesi l’amministrazione ha svolto vari incontri e sopralluoghi, sia all’impianto dell’Acquacalda che in piazza Amendola, con Uisp volti a verificare lo stato di manutenzione degli impianti natatori. L’amministrazione comunale conferma la disponibilità di ragionare sulle richieste del concessionario, consapevole, però, che il rapporto contrattuale con il gestore degli impianti non è un normale rapporto concessorio, ma di project financing, il cui piano economico e finanziario rappresenta un elemento fondamentale costituendo la traduzione economico temporale dell’investimento che il proponente si assume anche come eventuale rischio di impresa, che, pertanto, non può tornare a carico del proprietario. E’, in ogni caso, in corso una revisione del progetto, richiesta da Uisp, che, inevitabilmente, andrà a intrecciarsi con le risultanze della relazione sulla piscina Amendola di cui abbiamo appena parlato”.

La consigliera Giulia Mazzarelli (Pd) si è dichiarata “non soddisfatta. Credo che sia passato sufficiente tempo da quando questa situazione permane, serve accelerare le procedure e avere un’idea più chiara, per esempio dei costi di un’eventuale ristrutturazione. Le illustrazioni fatte dai tecnici durante la commissione consiliare dello scorso gennaio non sono state ancora accertate. Oltretutto sappiamo bene che quella zona è di grande interesse da parte dei cittadini, in questo momento ci sono i prefabbricati che ospitano due asili e c’è una forte preoccupazione per il ripristino ed eventuale miglioramento del parco, dopo la ristrutturazione delle sedi originarie degli asili stessi. C’è grande attenzione dei cittadini su questi spazi per varie questioni, la piscina è allo stato quasi di rudere: serve un’idea più chiara, compreso vagliare ipotesi alternative”.
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Durante il Consiglio Comunale di oggi, 5 marzo, l’assessore ha risposto

all’interrogazione del consigliere del gruppo Partito Democratico Luca Micheli

Via Vivaldi, Bianchini: “Nuovo marciapiede, primi rilievi già avviati”

La possibilità di realizzare un nuovo marciapiede in via Vivaldi è stata la richiesta contenuta nell’interrogazione presentata nella seduta di oggi, martedì 5 marzo, durante il Consiglio Comunale, dal consigliere del gruppo Partito Democratico Luca Micheli. All’atto ha risposto l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Siena Massimo Bianchini.

“La larghezza della strada – ha spiegato l’assessore – consente la realizzazione di un marciapiede da un solo lato e presenta le criticità già evidenziate e che ad ogni buon conto si ripetono. La valutazione sulla realizzazione di un nuovo, o meglio di un marciapiede a norma, è stata fatta e sussistono problemi di difficile soluzione ma non per questo non dev’essere valutata anche di concerto all’interrogante e non solo. Numerose norme ed indicazioni di natura strettamente architettonica relative ai marciapiedi ne definiscono conformazione e dimensioni”.

L’evidente problema esistente di due marciapiedi non a norma – ha proseguito Bianchini – farebbe propendere per la soluzione di mettere a a norma quello a sinistra scendendo, togliendo, per ovvi motivi di larghezza della carreggiata quello sulla destra, e cercando di salvaguardare i posti auto a disposizione della sosta. E’ evidente che per fare ciò occorre effettuare un’indagine approfondita sul lato destro a scendere via Vivaldi sui muri a retta per verificare i valori di carico che potrebbero sopportare e gli eventuali interventi da effettuare. Come primo intervento, stiamo effettuando come Comune rilievi laser scanner e geo radar sulla strada per vedere lo stato del sottofondo stradale la presenza di sottoservizi e ricostruire piante profili e sezioni del muro propedeutiche a un eventuale intervento. Alla fine dei rilievi sarà possibile ipotizzare il costo, che non sarà sicuramente quello citato nell’interrogazione precedente e che era riferito al solo costo per il marciapiede, ed il lavoro necessario ed eventuale per poter progettare una soluzione”.
Il consigliere Luca Micheli (gruppo Partito Democratico) si è dichiarato “parzialmente soddisfatto, per un motivo semplice: la situazione di via Vivaldi è ferma al 2018, e ad oggi le indagini potevano essere già state fatte, e potevamo essere vicini al progetto di fattibilità tecnica. Spero che al più presto ci sia da parte dell’amministrazione un’indicazione sul reale stato della via, e su quale possa essere la soluzione concreta al problema. Non è una questione di miglioramento estetico della via, più banalmente non c’è spazio per muoversi, soprattutto per le persone anziane che hanno bisogno di ausili e per i passeggini. Spero quindi che venga prospettata una soluzione reale e che si riesca in qualche modo anche a sensibilizzare gli abitanti sul reale stato della via e quali possono essere gli interventi per migliorare la viabilità pedonale”.
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L’assessore ai lavori pubblici ha risposto all’interrogazione urgente di Casciaro (Siena Sostenibile)

durante la seduta del Consiglio Comunale di oggi, martedì 5 marzo

Bianchini: “Strada Massetana, via ai lavori: ecco il cronoprogramma”

Il via dei lavori in strada Massetana a Siena è in programma lunedì 11 marzo. Il cantiere per la messa in sicurezza e la sostituzione dell’alberata stradale, per un importo complessivo di 670mila euro (che comporterà una serie di modifiche alla viabilità della zona per la durata prevista dalla prima parte dei lavori), è stato l’oggetto dell’interrogazione urgente presentata questa mattina, martedì 5 marzo, dal consigliere comunale Monica Casciaro (Siena Sostenibile) e a cui ha risposto l’assessore ai lavori pubblici Massimo Bianchini.

“In relazione ai tempi, citando la risposta data nell’interrogazione dello scorso 1 settembre sul medesimo argomento – ha spiegato Bianchini – era difficile prevedere la tempistica esatta anche per i passaggi burocratici su cui come sempre grava un’alea derivante dal gran numero degli stessi e dal numero degli enti coinvolti, ma si garantiva comunque un’attenzione capillare a tutte le varie fasi. Dopo il nostro insediamento dello scorso giugno strada Massetana è stata inserita fra le priorità”. Dopo la prima fase, il cantiere si sposterà nel tratto adesso regolamentato con il semaforo per concludersi, meteo permettendo, entro il mese. Successivamente si darà avvio alle opere stradali. Nel complesso il cantiere, vista anche la pausa estiva, si dovrebbe concludere fra settembre e ottobre per le asfaltature, cui seguirà la piantumazione di nuovi alberi.

Si tratta di un cantiere – ha sottolineato – atteso dalla cittadinanza e che era necessario attivare, anche per risolvere finalmente le criticità emerse e che hanno imposto, fra l’altro, l’istallazione temporanea di un semaforo per evitare il passaggio dei veicoli nella parte più disastrata dell’asfalto. Il manto stradale è rovinato in più parti, anche per alcuni interventi che si sono susseguiti nel tempo per il passaggio di cavi e servizi a rete di gestori terzi: tutte queste ‘deformazioni’ costituiscono un rischio per la viabilità pedonale e veicolare. Non è sufficiente riasfaltare: rispettando la normativa vigente e le tempistiche previste, provvederemo a sostituire gli alberi che hanno portato, negli anni, a provocare le attuali problematiche. Attraverso specifica ordinanza sono in programma tutta una serie di modifiche alla viabilità che, inevitabilmente, porteranno alcuni disagi: chiediamo ai cittadini e ai residenti di avere pazienza e fare attenzione. Da parte dell’amministrazione cercheremo, per quanto possibile, di rispettare la tempistica e limitare al massimo tali disagi”.

Il progetto si inserisce in un’ottica di riqualificazione urbana dopo l’affioramento superficiale delle radici delle piante presenti, che nel tempo hanno inficiato la funzionalità della carreggiata. L’obiettivo quindi è quello di ripristinare l’assetto viario e ambientale, per un generale miglioramento della qualità, del decoro urbano e delle condizioni di accessibilità e sicurezza stradale. L’intervento di riqualificazione partirà con la sostituzione delle piante (introducendo nuove specie arboree meno invasive sulla viabilità stradale e pedonale) e prevede il rifacimento degli strati legati della pavimentazione stradale del sistema viario e delle aree di sosta dei veicoli. I lavori sono curati dal responsabile unico del procedimento Chiara Martellacci e dal direttore dei lavori Caterina Bazzani. Sulla strada permane un vincolo paesaggistico. La sostituzione delle piante verrà effettuata sulla base della relazione di un agronomo incaricato. In particolare la relazione sono state analizzate le interferenze con la pavimentazione asfaltata e altri elementi: sono state rilevate sedici piante di Robinia pseudoacacia (alcune con chiome quasi totalmente disseccate o morte in piedi) e trentanove Pinus pinea (trentasei definiti come “a rischio elevato” e tre “a rischio estremo” in termini di sicurezza per veicoli e pedoni, senza dimenticare gli immobili). Il rinnovamento delle alberature verrà attuato con la sostituzione completa di tutte le piante di pino, con specie vegetali autoctone e naturalizzate, ovvero il Fraxinus angustifolia “Raywood” (Frassino minore) e il Tilia Tomentosa (Tiglio), maggiormente compatibili con l’ambiente fortemente urbanizzato, dove la strada Massetana si snoda su un versante collinare ripido. Il nuovo filare stradale quindi sarà costituito da ventidue tigli argentai e ventidue frassini; Le due specie scelte, oltre che essere rispettivamente una naturalizzata e l’altra autoctona, sono state distribuite in modo da integrarsi nel paesaggio. Queste due latifoglie inoltre hanno dei cromatismi variabili durante le stagioni che conferiranno carattere e bellezza alla strada Massetana, valorizzando uno degli ingressi principali alla città di Siena, e sono state scelte in base alle loro performance ambientali. Le piante scelte sono inoltre inserite nell’elenco predisposto dalla Regione Toscana degli alberi che consentono un abbassamento dei fattori inquinanti, quali poveri sottili.

Il consigliere comunale Monica Casciaro (Siena Sostenibile) si è dichiarata “parzialmente soddisfatta, apprezzo lo sforzo del Comune e dell’assessore nel ricostruire la vicenda, tuttavia mi dichiarerò completamente soddisfatta quando partiranno i lavori ufficialmente e la strada sarà ripristinata garantendo lincolumità di cittadini e turisti che ne usufruiscono quotidianamente”.
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Delibera approvata durante il Consiglio Comunale di oggi, martedì 5 marzo

Responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza, rinnovata la convenzione fra i Comuni di Siena e Asciano

Il Consiglio Comunale ha approvato, durante la seduta di oggi, martedì 5 marzo, il rinnovo annuale della convenzione per l’esercizio in forma associata tra i Comuni di Siena e Asciano per il servizio di supporto per la gestione delle attività connesse ai compiti del Responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza. La delibera è stata presentata dal Sindaco di Siena Nicoletta Fabio. L’atto ha ricevuto l’unanimità dell’aula, con trenta voti favorevoli su trenta presenti.

Fra i Comuni di Siena e di Asciano, fin dall’anno 2021, è stata stipulata una convenzione per la gestione associata di servizi per il “Supporto per la gestione delle attività connesse ai compiti di Responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza”. Lo scorso 23 gennaio, l’amministrazione di Asciano ha richiesto il rinnovo della convenzione, ed anche il Comune di Siena ha convenuto sul questa opportunità, stante la proficua collaborazione ed il lavoro svolto negli anni precedenti. Nella convenzione vengono individuate le finalità, le rispettive competenze e i rapporti finanziari; in particolare, il Comune di Asciano si impegna a rimborsare al Comune di Siena quattromila euro all’anno.

 

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Pier Camillo Pinelli

Ex Fantino, ora Editore e Direttore responsabile di questo Giornale online e la penso così: "per farsi dei nemici non è necessario dichiarare Guerra, basta dire quel che si pensa" (Martin Luther King)
per mail: piercamillopinelli@gmail.com

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