18 SETTEMBRE 2020
Nello splendido scenario dell’Entrone, l’unica cosa buona di questo covid19 che ha “costretto”, per motivi di sicurezza sanitaria a fare all’aperto questa ormai classica cena svoltasi proprio nel Cuore, in un certo qual modo, del Palio. In quell’Entrone dove sale giorno, dopo giorno, l’adrenalina per cavalli, fantini e dirigenze.
Li dentro a parlare, a prendere appuntamenti per gli incontri, a spiare quel cavallo per vedere se è ok mentre gira attorno alla colonna sfiorando i pantaloni, il giubbetto e lo zucchino attaccati alla colonna, dieci contrade con dieci cavalli che fanno gli stessi movimenti intorno alla propria colonna. Ci si guarda, si cercare l’espressione dei fantini, o vedere se qualcuno si da dell’occhiate, e se di mezzo magari c’è anche la rivale.
Le battute fra dirigenti e fantini per strappare una risata che scarichi la tensione, così giorno, dopo giorno si ripetono le solite cose, le solite raccomandazioni, oppure: ricordati di dirgli che….
I Mangini che escono, seguiti dai capitani dopo la solita stretta di mano con abbraccio. Il brusio fuori della gente, il rintoccare dei cavalli nel tufo, i silenzi che si creano come per magia.
Poi arriva quel giorno tanto atteso e nello stesso tempo sempre temuto, i rintocchi di Sunto che ti arrivano sfumati dentro l’Entrone, il suoi rintocchi sono fatti per arrivar lontano, per chiamare, per avvisare il Popolo.
I volti dei Dirigenti, dei Barbareschi son tesi, al pari dei fantini, anche se ognuno cerca di camuffare, ma li c’è un’anno di lavoro e non solo d’un anno.
I cavalli qualcuno a testa bassa, tranquillo, consapevole di quello che dovrà fare, altri a testa ritta e con orecchie schiacciate come a minacciare, magari con degli scarti in qua e la con il Barbaresco che cambia colore per la paura che si possa far male e magari arriva anche il fischio del fantino che cerca di tranquillizzarlo.
Momenti magnifici, carichi di tensione con dentro una passione un’amore che ti scorre dentro le vene.
Poi arriva lui, il giudice della Mossa, il Mossiere che ti fa le solite raccomandazioni ed aspetta le tue ultime domande tuti raccolti in tondo nel centro dell’Entrone
Poi il lungo silenzio dopo l’ultima sbandierata, silenzio attenuato solo dal camminare dei cavalli, mentre il Barbaresco butta su le redini pronte per esser prese dal fantino dopo che è montato.
Il silenzio viene interrotto dai saluti dei dirigenti che escono dopo aver salutato il fantino, il Barbaresco e qualcuno di loro si rivolge anche al cavallo accarezzandolo e spronandolo.
Arriva poi il comando: A CAVALLO, esci dall’Entrone, prendi il Nerbo dalle Mani del Vigile e trovi tutti quegli sguardi che ti seguono con quel brusio costante che ti accompagna fino al Canape, la chermes è iniziata e non si torna indietro….
Che meraviglia, che emozioni, che gioia, che soddisfazioni……
Ieri sera probabilmente ad ogni Mangino e specie quelli che l’anno già provato saranno scorsi questi pensieri, gli altri che ancora non ci sono mai stati l’avranno immaginati dai racconti di chi l’ha preceduti, maggior ragione proprio quest’anno che Siena non ha avuto i suoi Palii.
Questi pensieri non di meno saranno passati al Sindaco Luigi De Mossi che ha avuto esperienza di Mangino, ospite dei Mangini al pari del Rettore del Magistrato dell Contrade Claudio Rossi che è stato anche Capitano, Mangino ed ora Priore. Ospiti anche l’ufficio Palio e il nuovo Comandante della Polizia Municipale Manganelli
Mi perdonerete se ho voluto raccontare cosi questa cena ricordando quello che anche io ho vissuto li dentro, l’Entrone oltre ad esser il Cuore del Palio e anche un posto magico, perlomeno per me lo è stato e lo è.
Viva Siena, Viva il Palio.
Alla prossima
ttttttttttttttttttttttttttttttttt
Add Comment