za PALIO CASTIGLION FIORENTINO 2016

PALIO CASTIGLION FIORENTINO UN MEMORIAL PER IL GENTILI E PORTA ROMANA HA IL SECONDO FANTINO

In collaborazione con

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Porta Romana, nella persona del suo capitano, Stefano Meacci dovrebbe aver concluso l’accordo con Dino Pes per averlo a coppia ad Andrea Chessa, già loro fantino dichiarato per correre il prossimo Palio di Giugno. La scelta di Pes è una scelta azzeccata secondo chi scrive, ragazzo serio e capace, ormai, pur troppo per lui, questi sono diventati i suoi Palii perché a Siena è stato messo da parte troppo presto e ingiustificatamente. Porta Romana ha creato anche lei un’accoppiata di ottimo livello. Pes dovrebbe portare come cavallo l’ottima Ondina Prima, cavalla di prim’ordine per queste piste. Complimenti

La cosa bella che hanno intenzione di fare a Castiglion Fiorentino è un memorial, una corsa a tre fantini che non superino i ventisei anni, in memoria di Giuseppe Gentili <Ciancone> grande, ma grande fantino del Palio di Siena e non solo. Ciancone morì proprio in corsa a Castiglio Fiorentino nel Giugno 1978

questo il fatto di quando morì e chi era :

Fuori dalla Piazza del Campo di Siena, il “professore”, come ormai veniva chiamato con riverenza, continuava ad andare a cavallo e correre nelle gare di provincia o in altri palii. Nel giugno del 1978 corse e vinse il Palio dei rioni a Castiglion Fiorentino per il rione di Porta Romana, montando il cavallo Frapalle. Il giorno dopo, durante una corsa di consolazione, accettò di montare il riottoso cavallo Pelin: partì primo, ma, giunto alla curva delle Mura Pisane, fu scavallato dall’ingestibile animale e, senza la protezione alla testa, andò a schiantarsi rimanendo agonizzante a terra. Trasportato in gravissime condizioni all’ospedale di Perugia, Ciancone morì una settimana dopo, senza aver mai ripreso conoscenza.

Per far capire ancor meglio ai giovani chi era il Gentili ecco un ricordo di persone della contrada dell’Oca di Siena. Uso questa bella idea del palio di Castiglion Fiorentino anche per fare un ricordo di questo, come ho scritto sopra, grande, grande fantino, uno dei più forti che abbia corso in piazza del campo e che ho avuto l’onore di conoscere personalmente e di averci corso insieme nelle corse di provincia.

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 Da uomo a uomo (un ricordo di Beppe) a cura di Massimo Tinti

Enrico Brandani detto BOBO è il “mitico” barbaresco dell’OCA che ha avuto a che fare con molti personaggi del palio del passato ed uno di questi è proprio il nostro Beppe Gentili. Ho rivolto qualche domanda a BOBO su quel periodo e ne è venuta fuori una chiacchierata interessante, che vi riporto fedelmente.

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Il BOBO, BRANDANI OGGI, BARBARESCO STORICO DELL’OCA

Bobo un grande personaggio dell’OCA….

<<Sono sempre stato una persona di poche parole risultando talvolta anche un po’ scostante, ma chi mi conosce profondamente sa che non sono così. Tanta acqua è passata sotto i ponti e tanti sono i ricordi di momenti, di fatti successi, di situazioni che si sono venute a creare e, purtroppo, il ricordo di tante persone che non ci sono più>>.
Che persona era il Gentili ?
<<Beppe Gentili era una brava persona ed un bravo fantino, uomo di Palio che rispettava le regole non scritte. Nel 1961, dopo essere rientrati in Contrada, venne picchiato fortemente, ma non denunciò mai nessuno anche se da più parti ricevette pressioni in tal senso. Stessa cosa accadde nel ’66 quando ritornò a Siena. Gli avevo mandato a dire che se fosse tornato l’avrei picchiato. Mi dissero che era tornato ed avrebbe montato nell’ONDA. Valutai che in qualche modo dovevo rispettare quello che gli avevo mandato a dire, pertanto, quando entrò nell’Entrone mi avvicinai e gli detti un cazzotto. Nell’immediato mi impaurii anche perché ebbi la sensazione che fosse andato a sbattere contro una colonna, rimase un po’ stordito, ma poi si rialzò. Arrivarono immediatamente i vigili di servizio che mi portarono via, chiesero a lui cosa fosse successo e la sua risposta fu: “niente, sono cose di Palio”. Anche allora ebbe forti pressioni per far sì che scattasse una denuncia nei miei confronti, ma lui ribadì che erano cose di Palio e pertanto andava bene così>>.

E finì tutto lì ?
<<No. Il giorno del Palio venne con me Giovanni Donnini detto Pecorina perché volevamo fare la “riavuta”, ma quando arrivammo all’Entrone c’erano carabinieri dappertutto, pertanto convenimmo che non era il caso di fare niente perché altrimenti ci avrebbero sicuramente arrestato>>.
Cosa ti ricordi di quei quattro giorni di mezz’agosto del ’59 ?
<<Non ricordo molto, sono passati tanti anni e l’età è ormai abbastanza avanzata. Sono entrato come vice-barbaresco proprio in quell’anno, il barbaresco era Enrico Ceccanti detto Lischino. Andai a prendere il cavallo e, la mattina del 13 agosto, tornando in Contrada, Pietro Fontani, allora Mangino mi disse: “il peggio… è quello che hai preso”, in effetti sulla carta era così. Oltre a Salomé (BRUCO), Uberta (TORRE) e Gavottina (GIRAFFA) c’era anche Sarna, una purosangue andata in sorte al LEOCORNO>>.
Se sulla TORRE fosse rimasto Vittorino, invece del Biba, secondo te si sarebbe visto un altro palio ?
<<Se Vittorino non veniva squalificato la TORRE avrebbe vinto nel 1959, anziché nel 1961>>.
Una curiosità. C’è una foto che ritrae Beppe su Tanaquilla, mentre gli viene consegnato il nerbo, che indossa un paio di mocassini anziché scarpe da ginnastica. Ma corse davvero con i mocassini ?
<<E’ vero, allora qualcuno montava anche con le scarpe normali e Beppe era uno di questi>>.

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IL BOBO ANNI 60

Secondo te, Beppe fu davvero responsabile della vittoria della TORRE nel ’61 ?
<<Beppe fu responsabile nel senso che sapeva che la cavalla aveva il vizio di girarsi e Vittorino, da furbo quale era, lo fregò alla mossa… che era validissima.
Ci hai più riparlato con Beppe dopo quella sera ?
<<Dopo quella drammatica sera non ci ho più riparlato se non, come ho detto prima, nel ’66, ma non fu proprio un parlare!>>.
Se da lassù potesse sentirti c’è qualcosa che vorresti dirgli ?
<<Se Beppe potesse ascoltarmi gli direi che vorrei stringergli la mano… da uomo a uomo!>>.

Profilo di Beppe Gentili detto Ciancone

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GIUSEPPE GENTILI

Sono passati più di trent’anni dalla morte di Giuseppe Gentili detto CIANCONE. Io non ho avuto la fortuna di vederlo in azione dal vivo, ma ho sentito parlare della sua abilità nello stare a cavallo, della sua freddezza tra i canapi, ho visto – attraverso i filmati dell’epoca – l’eleganza del portamento quando impostava le sue traiettorie in pista.
Nato a Manziana, un paesino della provincia di Roma, nel 1917 proveniva da una famiglia di cavallerizzi. Suo fratello Gino, prima della guerra, aveva corso il palio senza fortuna.
Beppe arrivò a Siena nell’immediato dopoguerra e grazie al Sor Ettore Fontani ebbe l’occasione per mettere in luce le sue qualità nell’agosto del ’45. Non vinse, ma destò un’ottima impressione, tanto che dall’anno successivo divenne una delle monte più ambite per tanti anni. La sua prima vittoria in piazza porta la data del 16 agosto 1946 per i colori della GIRAFFA, alla guida del cavallo Piero.
Nella tabella sottostante sono riportate le 9 vittorie che ha conseguito sul Campo:

Data Contrada Cavallo
16-ago-46 GIRAFFA Piero
02-lug-47 NICCHIO Salomè
02-lug-50 ONDA Gioia
02-lug-51 PANTERA Archetta
16-ago-51 TARTUCA Bagnorea
02-lug-55 BRUCO Sturla
16-ago-59 OCA Tanaquilla
04-set-60 CIVETTA Uberta
02-lug-69 ONDA Sambrina

Ciancone corse 40 palii, fra i quali 12 nell’ONDA, 6 nell’OCA ed 1 nella TORRE.
Dopo molti trionfi, giunse il 16 agosto 1961 che rappresentò il giorno più nero della sua carriera paliesca. Montava nell’OCA e per una manovra scriteriata in partenza – la cavalla Capriola ebbe uno scarto proprio mentre l’avversaria TORRE entrava di rincorsa – rimase ai canapi senza poter far niente per impedire alla TORRE di vincere il palio. Che sarebbe passato alla storia come quello della “rigirata”. Gli ocaioli sospettando che si fosse venduto alla TORRE, montarono su tutte le furie,  e le giustificazioni che addusse: <<“M’ha scartato a’ cavalla”>> non furono sufficienti ad evitargli la pesantissima lezione che gli fu riservata in Contrada. Oltre alle botte fu costretto a non rimontare più in piazza fino all’agosto del ’66, quando si ripresentò con il giubbetto dell’ONDA. In conseguenza di ciò l’OCA ruppe l’alleanza con la storica alleata. Qualche anno più tardi, proprio nell’ONDA sarebbe risorto con la sua ultima vittoria a Siena.
Ciancone dopo la vittoria del ’59 fra i ragazzi dell’OCA. Due anni dopo le cose sarebbero drammaticamente cambiate.

Il 2 luglio 1971 corse, all’età di cinquantaquattro anni, il suo ultimo palio. Montò il grandissimo Topolone.
Il “professore”, come veniva chiamato, continuò a correre nelle corse in provincia fino a quel tragico giugno del ’78, quando nel corso di una gara di consolazione del Palio dei Rioni di Castiglion Fiorentino, fu sbalzato da cavallo ed andò a sbattere violentemente la testa (non portava nessuna protezione) rimanendo agonizzante a terra.
Una settimana dopo, il 24 giugno 1978, spirò all’ospedale di Perugia senza aver ripreso conoscenza.

Massimo Tinti, 16.08.2009

Gentili… come non mai!

Cinquantanove… la mi’ prima volta!
Sett’anni… mi ricordo ero affacciato
proprio a una finestra del Casato
preciso proprio lì sopra a la svolta.

Ricordo una cavalla che fu tolta
di mezzo e l’Bruco che c’ha impanciato
poi la Torre con Biba ch’ è cascato
e l’Oca che vinceva a briglia sciolta.

Poro Gentili poi com’è finito
e come è andata poi che vo’ sape’
s’era sincero o invece c’ha tradito…

per me rimane sempre quel fantino
che per primo mi fece vede’
arriva’ l’Oca prima al bandierino.

Cecco da Fontebranda

Grazie

CITA

About the author

Pier Camillo Pinelli

Ex Fantino, ora Editore e Direttore responsabile di questo Giornale online e la penso così: "per farsi dei nemici non è necessario dichiarare Guerra, basta dire quel che si pensa" (Martin Luther King)
per mail: piercamillopinelli@gmail.com

1 Comment

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  • io sono Mario Crocicchia complimenti per tutto ciò che avete scritto su Giuseppe Gentili ,detto Ciancone per i senesi… ma non tutto mi quadra …io quel giorno di lunedi dopo palio, ero li che montavo insieme a lui,mi è caduto davanti ,e non è il cavallo che la sbalzato via ma è molto diverso ,e il casco lo portava ,era un casco di cuoio duro regolamentare che si usava per correre dentro gli ippodromi…scusate ci tenevo a precisare ..potrei darvi ancora ,di quel giorno,,tante altre cose…un saluto a tutta la contrada di porta Romana.a tutto il bellissimo paese..

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