3 Novembre 2025
Come scritto nel precedente articolo sul Palio di Legnano e sull’ingaggio del Tittìa, Giovanni Atzeni, da parte di San Domenico, ho avuto il piacere di intervistare il Capitano Alessandro Furlan in merito a questo importante ingaggio e ad altre domande di carattere generale. Gentilmente mi ha risposto, di seguito riporto l’intervista che gli ho fatto:
- Buongiorno Capitano Alessandro Furlan, qual è secondo lei il punto di forza della Contrada San Domenico in questo momento?
R. Il punto di forza della nostra Contrada è senza dubbio la dedizione completa dei contradaioli che vivono e spendono il loro tempo, con passione e dedizione, per rendere la contrada un punto di socialità ed aggregazione ,di padre in figlio è una frasi del nostro inno che ben identifica il carattere e la mentalità di questo grande popolo. - Come viene vissuta la Contrada durante l’anno e quali sono i momenti più emozionanti o sentiti ?
R. La nostra Contrada non vive solo nei giorni nel Palio, durante l’anno ci sono molti eventi di aggregazione e sociali che creano legami forti, i momenti più emozionanti arrivano a maggio con le cerimonie ufficiali e l’attesa per il giorno del Palio dove si concentra tutto il lavoro di un anno. - Qual è l’importanza del Palio e della sua tradizione per la comunità di San Domenico e per la città di Legnano?
R. Il Palio rappresenta l’identità storica e culturale della città. Per San Domenico è motivo di orgoglio, un’occasione per trasmettere valori e rispetto delle tradizioni. Un momento unico che coinvolge tutta la Città. - Quale ritiene che sia la Contrada avversaria più temibile quest’anno e perché, oltre la rivale San’Erasmo?
R. Quest’anno con il passaggio dai cavalli purosangue agli anglo-arabi il Palio sarà più che mai incerto e tutte le contrade saranno competitive visto gli ottimi fantini in campo. Bisogna quindi prepararsi al meglio ed essere più che mai pronti. - Dopo le ultime edizioni, c’è una strategia particolare che adotterete per il Palio?
R. A livello di strategia puntiamo ad arrivare pronti tecnicamente dando sempre un occhio alla nostra rivale che si presenta sempre molto competitiva. - C’è stato il “divorzio” da Francesco Caria. Qual è il suo pensiero sul suo operato e su Tremendo, anche se il periodo è stato breve, limitato al Palio di quest’anno?
R. Francesco Caria detto Tremendo è un professionista serio ed un bravissimo preparatore di cavalli, quest’anno ha onorato la giubba con lavoro e dedizione, rimane il grande dispiacere che non abbia potuto raccogliere i frutti del suo lavoro non per sua colpa.
Rimane secondo me un grande fantino ma sopra ogni cosa una grande persona. - Secondo lei, cosa ha portato in più e in meglio la Fondazione al Palio di Legnano rispetto al Collegio dei Capitani?
R. Fondazione Palio e collegio dei Capitani sono due enti distinti che lavorano per portare il nostro Palio a migliorare sempre, facendosi garanti delle nostre tradizioni. - La pista per le corse di addestramento sembra non trovare “pace”. Qual è il suo pensiero su questa problematica e quale potrebbe essere, secondo lei, una soluzione definitiva?
R. E’ un tema delicato. La sicurezza dei cavalli e dei fantini è prioritaria. Il Collegio dei Capitani si è e si sta adoperando al meglio per garantire questi fattori determinanti. La soluzione definitiva per richiede investimenti per manutenzione, controllo del terreno ed infrastrutture a questo sta lavorando il Collegio dei Capitani, la Fondazione Palio ed il Comune sperando che in futuro si possa avere un’eccellenza anche per la pista - Il passaggio, possiamo dire obbligato, ai cavalli Anglo-Arabi: San Domenico ha sempre avuto cavalli di proprietà. Come affronterete ora questa nuova fase con gli Anglo-Arabi?
R. Affronteremo questo passaggio con serietà ed apertura, gli anglo-arabi richiedono un rapporto stretto con i loro allenatori valuteremo in futuro se acquistare dei cavalli per ora osserviamo questa nuova realtà con interesse ed attenzione. - Il prossimo anno sarà il suo quarto anno di reggenza, che si presenta “a bomba” con l’ingaggio di Giovanni Atzeni. Come è riuscito a convincerlo, considerando che erano tre anni che non partecipava più, e quali sono le prospettive per il futuro?
R. Giovanni Atzeni è un professionista straordinario, abbiamo costruito un rapporto di fiducia basato sul rispetto e sull’obbiettivo comune. Per il futuro mi auguro che faccia quello che sa far meglio e che sia protagonista. Penso che il suo ritorno a Legnano dopo 3 anni di assenza non possa che far bene a tutto il mondo del nostro Palio. - C’è un ricordo o un aneddoto particolare legato al Palio che porta sempre con sé come Capitano?
R. Il ricordo che porterò sempre con me da Capitano è la mia prima sfilata quando ad attendermi sul nostro confine c’era tutto il nostro popolo che incitava i nostri colori è una grande emozione ed una soddisfazione vedere l’entusiasmo dei tuoi contradaioli e spero contraccambiare dandogli la gioia più grande. - Per concludere, Capitano, da quanto tempo conosce Giovanni? Ci saprebbe dire, secondo lei, il pregio e il difetto del Tittia?
R. Prima di essere Capitano ero in stalla e per 10 anni, questo mi ha dato modo di conoscere i fantini tra cui Giovanni, il rapporto si è fatto più stretto in questi ultimi anni. Il suo più grande pregio è trasmetterti POSITIVITA’, la sua determinazione e motivare chi gli sta vicino é una persona estremamente educata ed un grandissimo professionista. Il difetto devo ancora trovarlo è un perfezionista e cura in maniera maniacale ogni aspetto tecnico.
Grazie Brontolo a presto.
Grazie a Lei Capitano, in bocca al lupo per il Palio a venire.
Pier
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