1-PAESI DEI PALII

IL PALIO DI CASOLE E’ ANTICO: UNA BELLA STORIA ANCHE DIVERTENTE DA LEGGERE

05 Marzo 2023

Giornata di corse a Pisa poi vedremo, allora mi son messo a scuriosare e trovo questa storia del Palio di Casole d’Elsa dove la Frazione di Monteguidi nell’antico “rubò” per vincere il Palio, il racconto è preso dagli scritti del Comune di Casole, un gran bel Paese Medioevale arroccato in un poggio Casole che vede il suo Palio la domenica ai primi di Luglio.
Il racconto tutto da leggere, e la storia del Palio di Casole ce l’ha:
Pier

Come la frazione di Monteguidi riuscì a vincere il palio di Casole

Negli ultimi anni Cinquanta i cavalli in campagna incominciarono a scarseggiare. Il trattore aveva preso il loro posto. Era più pratico. Consumava benzina, questo è vero, quando veniva utilizzato, ma per il resto stava lì buono-buono senza mai avere bisogno di cure particolari come un cavallo che invece deve bere, mangiare e riposare e che inoltre richiede delle pulizie, una stalla e un pascolo. Ma una volta all’anno in occasione della ricorrenza della festa di S. Isidoro, il bisogno di un cavallo, o meglio di un buon cavallo da corsa, era molto sentito nella contrada di Monteguidi. Perché la festa del protettore della campagna si chiudeva sempre con una corsa di cavalli, detto anche Palio perché il premio consisteva proprio in un drappo dipinto, bandiera, cencio o come lo vogliamo chiamare. Un bambino amato ha sempre tanti nomi. In questa occasione la frazione di Monteguidi, se pur piccola, teneva a farsi valere e, perché no, anche a vincere. Era una questione d’onore partecipare e gareggiare con una prospettiva di vittoria. Ma, come già detto, quasi di cavalli non ce n’erano più e quei pochi sopravvissuti a Monteguidi di certo non sarebbero stati capaci di vincere una gara di corsa..
L’ordinamento che regolava il Palio di allora diceva esplicitamente che i cavalli che correvano dovevano provenire dal Comune di Casole. Uno dei tanti compiti del comitato che ogni anno organizzava la festa era infatti quello di esaminare ogni cavallo presentato alla corsa per raccogliere i suoi nominativi e controllare la sua origine. Ora, per vincere, perché era questa l’aspirazione degli abitanti di Monteguidi, cosa fare? Quando dopo il lavoro gli uomini si riunivano era questo l’argomento di quasi ogni discorso. Cosa fare?
A qualcuno poi venne in mente di cercare un buon cavallo oltre i confini del Comune. Perché ci si rendeva conto che soltanto con l’inganno Monteguidi avrebbe potuto ottenere la vittoria. Si trattava di trovare un cavallo imbattibile, un vero cavallo da corsa. In giro vennero fatte delle ricerche, e si arrivò alla conoscenza di un puro sangue arabo che a suo tempo addirittura aveva fatto parte della corte imperiale. A dire il vero, era un po’ zoppo ma in confronto agli altri cavalli a disposizione nel Comune di Casole sarebbe sempre stato un fulmine. Così ci furono degli accordi e il cavallo arrivò a Monteguidi. Ma c’era da vedere come poter ingannare il comitato esaminatore che proveniva da Casole paese. Fu deciso di mettere il purosangue arabo su un pascolo parecchio lontano da Monteguidi paese, sperando che una sana pigrizia avrebbe impedito loro di interessarsi più di tanto del cavallo iscritto alla corsa. Infatti, quando quelli del comitato arrivarono e a loro venne indicato un cavallo che in lontananza un po’ zoppicante si muoveva tra un albero e l’altro, senza un attimo di esitazione, lo accettarono..
Il secondo problema da risolvere fu come presentare il cavallo clandestino alle eliminatorie senza svelare subito le sue grandi capacità di cavallo da corsa. Infatti, fu assai duro il compito del fantino, perché facendo finta di niente doveva sempre stare attentissimo a frenare ogni movimento che potesse svelare le doti nascoste del cavallo. Ma il fantino era bravo e ci riuscì. Soltanto quando a Casole venne celebrata la festa di S. Isidoro e ci fu la corsa vera e propria, il fantino di Monteguidi dette al cavallo la possibilità di utilizzare tutte le proprie forze. Il purosangue, con i colori bianco e nero come la Balzana di Siena, superò senza nessuna fatica sulla lunga pista di salita uno dopo l’altro tutti e cinque i cavalli presenti. Quando arrivò al traguardo certi si trovavano soltanto a metà strada, perché la rapida salita “alla romana” è dura da farsi per un cavallo, che non sia ben addestrato e che non sa equilibrare le proprie forze per cui ‘scoppia’ subíto. Per poter vincere, oltre a delle buone gambe, ci vuole anche un cavallo che sappia quando è il momento di avanzare soltanto e quando invece bisogna mettercela tutta.
Così alla piccola frazione di Monteguidi toccò la vittoria tanto sognata. Gli abitanti furono orgogliosi perché per loro valeva il vecchio detto che dice: “in guerra ed in amore ogni stratagemma vale”. La corsa era infatti stato un momento di guerra dove ogni contrada, appassionatamente attaccata al proprio territorio ed ai propri colori, aveva dato il meglio di sè. A Casole però la scontentezza fu grande. Ironicamente si parlava della frazione di Monteguidi, povera ed isolata, in mezzo alla campagna. Avrebbe, così si diceva, dovuto riconoscere il suo posto di ‘parente povero’ invece di darsi delle arie da ‘repubblica indipendente’. Si, la scontentezza fu, secondo certe voci, così grande che dopo un po’ non si corse più nessun Palio. Non c’era più gusto. Soltanto con la ripresa del Palio nel ’76, Monteguidi, come una delle poche frazioni esterne partecipanti, doveva di nuovo farsi valere e vincere altri Palii, cioè il numero 107, 112 e 116. Ora i colori non erano più il bianco ed il nero come una volta, ma invece il bianco ed il giallo, i colori del Papa. E anche il vecchio regolamento, riguardante la provenienza dei cavalli, era stato abolito. Comunque anche in questo nuovo clima Monteguidi è riuscita a farsi valere tenendo alto il proprio onore.

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Pier Camillo Pinelli

Ex Fantino, ora Editore e Direttore responsabile di questo Giornale online e la penso così: "per farsi dei nemici non è necessario dichiarare Guerra, basta dire quel che si pensa" (Martin Luther King)
per mail: piercamillopinelli@gmail.com

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