za FERRARA INTERVISTE 2016

FERRARA GIOVANNI SABBATANI CAPITANO DI SANTA MARIA IN VADO MI RISPONDE

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Lo scritto in collaborazione con

duomo

Ancora un capitano di Ferrara che gentilmente ha risposto alle mie domande e anche lui in maniera rapidissima. Leggiamo e cerchiamo di capire le altre realtà, il pensiero del capitano di Santa Maria in Vado Giovanni Sabbatani. Ormai è diventata la mia frase e calza a pennello, l’ho rubata al grande Marzullo: un modo per conoscere e per conoscersi….

1 Ci dice chi è Giovanni Sabbatani?

Giovanni è un quarantenne papà, marito, contradaiolo, area manager per un’azienda che produce piattaforme aree e “inventore” del Bar “Il Capitano” a Ferrara.

2 Da quando è capitano di Santa Maria In Vado?

Dal 2000

3 Quanto è impegnativo fare il capitano al Palio di Ferrara e quanto contano le rivalità tra le contrade, la sua ha una nemica?

È molto impegnativo, soprattutto quando non vinci da 34 anni. Ma credo ci metta lo stesso impegno anche chi ha vinto l’anno scorso.
A Ferrara le rivalità vere esistono pochissimo, esistono rapporti più o meno intensi che possono influenzare qualche atteggiamento tra i canapi ed in corsa. La mia Contrada nello specifico ha 7 rivali.

4 Lei sceglie prima il fantino o il cavallo? La scelta di Pusceddu è importante oggi.

Credo fermamente che nel Palio tutto è possibile, ma senza un cavallo da corsa forte la strada sia molto più in salita.
Nella mia esperienza a volte ho scelto prima il fantino, a volte il cavallo, ma penso che la miglior cosa sia trovare l’accoppiata, così si lavora meglio, senza forzature, evitando anche di dover gestire proprietari senesi che vengono a Ferrara a fare i Capitani.
Per quanto riguarda Pusceddu, Valter ormai è uno di noi.
Nella sua carriera ha dimostrato che in Provincia è un vincente, è un grande lavoratore, serio e preparato. Sa muoversi bene tra scuderie e colleghi, non ha paura di niente e sta anche vivendo una seconda meritata giovinezza in Piazza del Campo, per la quale ovviamente gli auguri solo cose belle.
In più, si programma, investe sul suo lavoro, compra cavalli e non ha cooperative di “rompipalle” a scuderia….
Ecco perché molti (se non tutti) a Ferrara lo monterebbero, ecco perché lavoro insieme ai miei ragazzi tutti i giorni per far sì che Valter sia il presente ed il futuro di Santa Maria in Vado.

5 Quanto contano e se ci sono gli accordi tra contrade? O si ragiona sempre e solo con i fantini?

Io cerco di lavorare sempre sui due fronti. L’importante però è sempre l’obbiettivo, che sia quello di Vincere, o, quando non è possibile (a volte capita), di programmare il futuro.

6 Quale la cosa che la emoziona di più nel Palio vittoria a parte?

Consideri che io nell’82 (ultimo Palio vinto), avevo 7 anni, per cui posso dirle che non ho mai visto la mia contrada vincere la corsa dei cavalli. Per il resto della mia piccola Grande Contrada mi emoziona tutto, basta una bandiera appesa ad una finestra, o il suono dei tamburi o l’urlo del popolo quando il cavallo entra in piazza il giorno del Palio.

7 Quale il suo fantino dei sogni?

Non mi sono mai innamorato, ne ho mai sognato un fantino in particolare. Sarei disonesto se non ammettessi che in 15 anni avrei voluto montare Il Bruschelli, ma Trecciolino a parte, sono sempre riuscito a montare chi volevo più o meno nel momento in cui volevo farlo. Nonostante la vittoria non sia arrivata, sono orgoglioso di aver lavorato con Kecco Petrazzi, e con il Mari, con Ricceri, Massimino, Siri e con Antonio Villella. Tutte esperienze bellissime che mi hanno lasciato qualcosa, che non è detto non possano ripetersi e che certamente hanno contribuito a farmi diventare il Capitano che sono oggi.
Per la risposta alla domanda, invece è molto facile: il fantino dei miei sogni è Quello che vincerà. E vorrei fosse Valter.

8 La stagione invernale lo è anche per la vita dei Rioni di Ferra? Come lo vive la sua Contrada?

Viviamo come tutte le contrade, come tutte le grandi FAMIGLIE.
Il Palio è a maggio, la famiglia gialloviola è tutti i giorni, tutto l’anno, tutta la vita.

9 Che ne pensa di un Palio di Ferrara senza rincorsa e di quelli che la vorrebbero togliere dove già c’è?
A mio avviso il Palio deve essere sinonimo di tradizione. Una volta a Ferrara si correva a batterie di due, nell’anello interno di Piazza Ariostea sull’erba, poi abbiamo iniziato ad interrare l’anello esterno, (dove si core oggi), siamo passati alle batterie da 4 poi alla corsa secca con la rincorsa. Credo che abbiamo già cambiato a sufficienza.

10 Lei sarebbe per evitare che corrano assieme il Palio di Legnano e Ferrara? Pensa che ne potrebbe venire un vantaggio per entrambi oppure?
È normale che le concomitanze riducono le possibilità di scelta, e in questo caso Legnano, correndo con i puri, ci costringe a spartire solo i fantini.
innanzitutto credo che di fantini bravi ce ne siano a sufficienza per supportare due Palii lo stesso giorno.
E poi….non abbiamo appena finito di parlar di tradizioni?

 

Grazie mille. E’hh il Signor Sabbatani non le manda adire. Appassionato, anche lui innamorato del loro Palio, della sua contrada, determinato, una di quelle persone che non si mordono mai la lingua, sembra di intuire. Orgoglioso del suo ruolo. Gli piace però spartire con gli altri il “lavoro” e crede nella collaborazione. Forte delle proprie scelte, e appare come uno di quelli che non giocano mai a scarica barile. Crede nei rapporti, e questa volta vole vince! Detto alla senese. Grazie ancora, in Bocca al Lupo per il prossimo Palio e per la vita.  Brontolo

Grazie

SCIMMIA

About the author

Pier Camillo Pinelli

Ex Fantino, ora Editore e Direttore responsabile di questo Giornale online e la penso così: "per farsi dei nemici non è necessario dichiarare Guerra, basta dire quel che si pensa" (Martin Luther King)
per mail: piercamillopinelli@gmail.com

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