1-LUTTI

Ero in “debito” del suo ricordo, ciao Stoppa- Tatuca in lutto

15 Febbraio 2024

Antonio Casini per tutti Stoppa Barabaresco della Tartuca che ci ha lasciati giorni fa.
Barba senza fronzoli, la maledetta sigaretta sempre in mano, aria accigliata da duro, a volte trasformata in grande risate, che si aggirava tra i Van alle corse, così lo ricordo e lo definirei Antonio, meglio di me lo fa Gigli in questo suo scritto sotto preso dal Sito Web della Tartuca.
Io, anche se in colpevole ritardo, mando le mie Condoglianze alla Famiglia tutta e alla Contrada della Tartuca.
Ciao Stoppa Buon Riposo
(20 Gennaio 2024)
Pier Camillo

Puntuale come tutti gli anni, la mattina della tratta del 13 agosto scorso, Antonio Casini, lo potevi salutare davanti al Bar San Pietro. Con l’immancabile sigaretta tra le labbra, compagna di tutta la vita, non mancava mai di scherzare e sorridere. Anche adesso, che sentiva vicina la fine. Lo sapeva ed anche su questo ci scherzava: “Il panettone ‘un lo mangio quest’anno!”. E giù a ridere. “Ma che dici Stoppa! Lo sai quante sbornie ci s’ha da piglia’ ancora!” gli si diceva. E lui: “Oh vedrai!”. E infatti s’è visto. Il panettone l’ha mangiato, ma l’ultima sigaretta l’ha fumata in questo freddo gennaio e spero davvero che se la sia goduta fino in fondo. A Stoppa era impossibile non volergli bene, con quel suo sguardo da attore di film noir poliziesco anni 60′, burbero in apparenza ma dal grandissimo cuore, chi lo conosceva sapeva riconoscere dietro la scorza del duro un animo generoso e cristallino. Stoppa, nato in Castelvecchio, figlio della indimenticabile Elide, per la mia generazione era il nostro super eroe popolare, colui che non aveva paura di niente e che avrebbe difeso noi e la Contrada a tutti i costi. La sua vita giovanile, esuberante e spericolata, aveva generato in noi giovani, il fascino di un uomo da rispettare e in qualche modo da temere.
Nel 1983 Luca Lombardini lo nominò barbaresco, era il ruolo perfetto per Antonio, una sicurezza sotto tutti punti di vista. In seguito fu riconfermato da Gianni Ginanneschi nel 1985 e Angelo Cortecci dal 1987 al 1990.
Purtroppo la serie incredibile di brenne toccate in sorte alla Tartuca in quel periodo, non resero molto onore alla Stalla di Antonio e non gli offrirono l’opportunità di godere di una vittoria, che arrivò proprio l’anno dopo il suo “pensionamento”. Antonio, che risiedeva ormai da molto tempo fuori Siena, continuava a tenere stretto quel filo che lo legava al suo rione. Stoppa era anche un grande narratore di storie, di avventure, condite da una vena ironica che sconfinava sempre in un immancabile caustica battuta popolare.
Ci mancherai Stoppa, ci mancherà il tuo essere unico, un po’ anarchico, un po’ bandito, un po’ gentiluomo, senza compromessi, e sempre a testa alta e schiena dritta.
Ai figli Simone e Monica, alle sorelle Patrizia e Rita, ai fratelli Daniele e Claudio ed a tutta la famiglia Casini, l’abbraccio affettuoso di tutta la Contrada.
Giovanni Gigli

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Pier Camillo Pinelli

Ex Fantino, ora Editore e Direttore responsabile di questo Giornale online e la penso così: "per farsi dei nemici non è necessario dichiarare Guerra, basta dire quel che si pensa" (Martin Luther King)
per mail: piercamillopinelli@gmail.com

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