San Pierino ha legato strettamente la sua storia fin dai secoli più remoti al fiume Arno, che ha fornito mezzi di sostentamento alla popolazione. Il mestiere più diffuso era quello del “Renaiolo”, ovvero la raccolta dal letto del fiume e la vendita di Sabbia e Ghiaia. Questo ha tradizioni ancora più antiche, risalenti all’epoca in cui l’Arno era ancora una via di navigazione e i “Navicellai” trasportavano la rena da Firenze a Pisa via fiume o a piedi, camminando lungo gli argini e i greti.

Da questi mestieri deriva l’emblema della Contrada: una barca galleggiante su un fiume.

Alla fine 1200 il territorio, che dal ponte sull’Arno si dilunga fino ai confini di San Miniato permette la vita ad un centinaio di persone, riunite in 18 famiglie, dotate di una chiesa, chiesa di San Pietro, titolo modificato poi nel corso del tempo nel diminutivo “San Pierino”.

Più tardi, durante il 1300, vi troviamo alcune torri sorvegliate e restaurate a cura del Comune di Fucecchio; queste intorno al 1320 caddero in mano a un gruppo di ribelli che vi avevano fissato la propria base per effettuare scorrerie nei dintorni.

Nel corso degli anni la vita del popolo di San Pierino ha continuato a svolgersi sulle rive di questo fiume, da cui ha ricavato vita, felicità e sgomenti.