zc LEGNANO INTERVISTE 2018

LEGNANO, SAN BERNARDINO DICE CAPITAN SCIOCCO

03 APRILE 2019

La contrada di Via Somalia mi accoglie in una delle serate più importanti ed evocative dell’anno. Sabato 30 marzo si è infatti svolta la “Desco Medioevale”, una rievocazione storica, che per l’appunto riporta i contradaioli biancorossi all’epoca a cui Legnano rende onore con la corsa del Palio. Grazie agli abiti d’epoca per l’occasione indossati dalla reggenza e dai giovani di contrada in servizio alle tavolate imbandite apparecchiate con posate in legno e corredo in terracotta e l’atmosfera calda ed intima per via delle sole candele che hanno illuminato la serata, il salto nel passato è stato immediato anche per chi come me ha trovato porte aperte per un saluto. Il Capitano di San Bernardino mi concede del tempo prima che il rullo di tamburi preannunci l’ingresso di Priori Dame e Cavalieri nella Sala d’Armi a cui questa sera verranno conferite le Onorificenze. Si comincia proprio dalla grande sala dove il popolo sta prendendo posto, e subito mi viene fatta prestare attenzione alla giubba incorniciata ed esposta proprio a fianco a me, si tratta della giubba vittoriosa, indossata da Gingillo, Giuseppe Zedde, nel 2007, ultimo fantino vittorioso per questa contrada. A fianco, in una teca, una spada, importante ed impreziosita, a ricordo di uno dei capitani più incisivi per San Bernardino, Camillo Della Ricca, vittorioso per due volte con il fantino Canapino.

QUINDICESIMA
Sul fondo della Sala le nove vittorie, a fiancheggiare il dipinto del Santo di Contrada. Una teca poi che al suo interno custodisce la spada del Capitano, riproduzione fedele della spada di Ottone III, e la corona della Castellana, che però questa sera indossa. Arriva infatti Silvia Banfi con il capo cinto da questa bella e un po’ pesante creazione bizantina, copia fedele della corona di Teodolinda.
“Qui la gualdrappa di Canapino, quattro volte vittorioso per noi: ‘78, ‘80, ‘82, ‘85. La gualdrappa che generalmente si utilizza alla benedizione del cavallo, la sera antecedente la corsa, nella nostra Chiesa di Contrada, del millequattrocento, con il parroco della nostra Parrocchia. Per altro, quando ero piccolo io, ed abitavo alla cascina San Bernardino a meno di un chilometro da qui, nipote e quindi figlio di contadini, il cavallo della sfilata veniva proprio dalla stalla di mio nonno. Gente di popolo. Che ha vissuto la contrada per il gusto e per il senso di appartenenza e di condivisione. E ti racconto anche un aneddoto: negli anni cinquanta, il fantino Pieraccini, nel corso delle prove, si slogò una caviglia, incidente che sembrò minacciare la corsa al Palio . Mia nonna all’epoca era quello che oggi comunemente chiamiamo fisioterapista, e quel pomeriggio si dice che con acqua, sale e soprattutto mani sapienti rimise in sesto il fantino, che l’indomani corse per i nostri colori”.
Arriviamo poi alla Sala del Consiglio, decorata ed imbellita da quadri che ripetono ed esaltano i colori di Contrada, un gonfalone un po’ sgualcito ma che sa di storia, quanto tutti i gonfaloni appesi a rimembranza di una tradizione ancora viva visti fin d’ora, e un tavolo colmo di brocche in terracotta che vengono rabboccate da Giuseppe Prandi , Gran Priore Vincente nel 1980 e Gran Maestro del Collegio dei Capitani e delle Contrade e Marco Ciapparelli, che per San Bernardino è stato Capitano, per poi divenire Gran Maestro e Cavaliere del Carroccio ( l’unico ad aver ricoperto tutte queste cariche).
Vengo portata anche nella cucina del maniero dove una squadra di ragazzi è all’opera, in quelle che sono le rifiniture di piatti che sono pronti per essere serviti in tavola come antipasto e pentole che ancora cuociono le pietanze di questa sera. Investimenti importanti nella cucina di questa contrada quest’anno, che forte dell’impegno e della buona volontà dei giovani contradaioli che da sé curano nella quasi totalità le cene che si svolgono nel corso dell’anno, ha deciso di ampliare e fornire un piano lavoro sempre più sviluppato ed un forno a ben cinque piani ventilato e vaporizzato.
Manca una delle sale a cui chiedo di fare visita sempre con enorme piacere, la sartoria, dove anche qui trovo selle impegnate nel corteo storico, gli abiti delle comparse, quello del Capitano, e poi lo zucchino del fantino che ogni anno scende a rappresentanza. Simone Mereu, che presenzia e questa sera prenderà posto fra i contradaioli.
Sono le venti e trenta, la cena sta per cominciare. Il Gran Priore Alessandro Moroni annuncia l’ingresso del Corpo Nobile. Prendo un aperitivo all’angolo bar aperto per l’occasione e mi godo la magia di questa serata.
Grazie al Capitano Sciocco Doriano per la disponibilità e gentilezza. E a tutta la reggenza di San Bernardino per il caloroso benvenuto.

Miriana per Brontolo dice la sua

 

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About the author

Pier Camillo Pinelli

Ex Fantino, ora Editore e Direttore responsabile di questo Giornale online e la penso così: "per farsi dei nemici non è necessario dichiarare Guerra, basta dire quel che si pensa" (Martin Luther King)
per mail: piercamillopinelli@gmail.com

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