zc PALIO PIANCASTAGNAIO 2018

IL PALIO DI PIANCASTAGNAIO VEDIAMO COSA, DI MIRIANA E BRONTOLO

19 AGOSTO 2018

A soli due giorni trascorsi dal Palio dell’Assunta l’appuntamento è ad un’ora di distanza da Siena, precisamente a Piancastagnaio, paesino alle pendici del Monte Amiata e dove l’aria fresca che si fa sentire già nel tardo pomeriggio non lenisce i bollori che animano sentitamente il  suo popolo. Le quattro contrade pronte a contendersi il Palio, da sempre operano e si muovono sulla base delle due inamicizie dichiarate: Coro vs Voltaia e Borgo vs Castello.
Le cene svoltesi alla vigilia della corsa già palesano l’enorme dispendio mentale e fisico investito nei mesi di preparazioni e quello richiesto in pista. L’incitamento delle dirigenze è infatti esemplare e a tutti i fantini viene richiesto impegno e rispetto per i colori della propria giubba. Voltaia ha il desiderio di rivendicare il Palio vinto l’anno scorso da Caria per la contrada rivale di Coro con il cavallo Bonantonio da Clodia che quest’anno invece ha la monta di Valter Pusceddu, per la contrada di Borgo. Con questo intento Voltaia si affida quindi a Gingillo, che alla cena viene inondato di applausi e calore smisurato, forte dell’adrenalina che ancora lo anima dopo la vittoria sul tufo di Piazza del Campo. Un video che celebra l’ultima vittoria di contrada con Carburo, e i suoi momenti salienti, viene proiettato prima che la cena abbia inizio, e grandi e piccini bianco neri sono attenti e sognanti.
A Castello, a  Dino Pes viene fortemente chiesto di riportare il Cencio a casa, al cospetto di quelle belle mura medioevali della struttura che da il nome alla contrada. E i cori dei contradaioli sono così forti e vivi e voraci che la dirigenza abbandona la tavola imbandita per raggiungere il suo popolo e insieme gioire di questo momento di allegria e di festa, come è giusto e bene che sia. Dino non può far altro che assecondare…e respirarne la carica giusta, che forse è proprio quella che gli permette di portarsi a casa un bel Palio, nonostante la mancata vittoria su un signor cavallo quale è Ribelle da Clodia.
Quella di Coro è una contrada che si raccoglie in quello che risulta essere un vero e proprio angolo di condivisione cinto dalle mura degli edifici in pietra che fanno da “scudo” ai cori e agli incitamenti che anche qui esondano. Sono forti della vittoria del 2017 quelli del Coro. Ed in pista scendono un fantino come Francesco, confermato quindi, e reduce da un Palio di Siena coi fiocchi che certamente l’ha rinvigorito.
I numerosi di Borgo invece hanno solo che una cosa da chiedere a Valter:vincere o fermare la nemica. Lo spazio che poi si conquista questa contrada è bello, spazioso, importante. Ci sono persone di scuderie ai tavoli pronte a consumare la cena anche qui servita da ragazzi giovani che difendono e indossano i colori di appartenenza. Pusceddu e’ una bomba a mano. Il cavallo Bonantonio può essere solo che la miccia.
L’indomani è tensione, voglia di rivalersi, vincere.
E a realizzarsi è Voltaia. A Giuseppe corro incontro non appena tagliato il traguardo, e non posso non notare la delicata e preziosa e inaspettata emozione che, ancora, lo sta travolgendo. Ha in se’ ancora quel Diesel di cui si è servito a Siena per correre e arrivare in fondo a palla. E quella motivazione e maturità necessaria e ormai propria che gli permette di concretizzare ancora una volta qui a Piancastagnaio. Una corsa studiata e sviluppata sulla totalità dei quattro giri. E il cavallo Uron allenato dallo Zedde stesso e da Marco Canu, vittorioso.
Il Cencio prende la via che porta al Santuario della Madonna di San Pietro,  per poi giungere finalmente in contrada. Dove finalmente ci si concede a qualche piacere e ovviamente ai cori, che sanno comunicare più di quel che possano le parole. Lo sa bene anche Federica, che non può altro che sorridere al cospetto di cotanta passione condivisa con Giuseppe e finalmente ripagata, e fiera commuoversi dinnanzi ad un compagno appagato dalla vita e dal lavoro… Mi chiedo se sia questo il rumore che fa la felicità e di risposta ricevo un “Non ė ancora finita” dal babbo di Giuseppe.
Tuttavia rimane un po’ di amarezza in quel di Borgo, frutto, credo,come si è visto anche per la Provaccia, dello scarto di Ubert Spy che al momento dell’uscita dal canape scarta verso l’esterno prendendo in pieno la contrada Castello con Pes su Ribelle da Clodia, sembra quindi che poi abbia rifatto la stessa cosa il giorno seguente e a farne le spese sia poi stato Pusceddu. Come per le prove libere, è andato infatti poi dritto girando allo steccato esterno alla prima curva perdendo così la testa della corsa. Rimane la certezza che Pusceddu sia comunque un fantino con gli attributi, degno delle giubbe che indossa, a cui le dirigenze si affidano con la massima e giustificata fiducia, e come dimostra il clima di affiatamento ad attorniarlo che comunque c’è, anche a fine corsa.  Rimane un bel Palio, con ottimi cavalli, chi per un motivo o chi per un altro, promettenti, e soprattutto, degni e capaci di aver fatto sperare fino all’ultimo il proprio popolo.
Miriana per BrontoloDiceLaSua. L’analisi tecnica della corsa qui sotto a cura di Brontolo:

prima

Detto che sarebbe stato un bel palio e così è stato, tutte e quattro le contrade hanno assaporato il piacere della testa e questa è cosa rara e non solo per questo palio dedicato alla Madona di San Pietro. Sopra Miriana ci ha raccontato in sintesi gli eventi della festa facendo anche riferimento all’accaduto tra Caria Coro e Pusceddu Borgo e credo che è quello che in realtà è successo, anche se Bighino ha avuto un impressione diversa dettata, penso, anche dalla delusione di un gran palio fatto, ma perso, e non per colpa sua che ha fatto di tutto per portare il dipinto nel Borgo. I ragazzi si troveranno e chiariranno  perché è giusto così. Tornando alla corsa bene il Mossiere Busatti che dopo venti minuti ha cominciato a ricordare che il regolamento gli concedeva certe libertà di decisione e che le avrebbe messe in atto, di li a poco si parte. Mossa svelta per gli standar di questo palio che vede solitamente mosse molto lunghe. L’analisi dei cavalli ve la feci ieri ricordando che l’esperienza conta e proprio i due cavalli più esperti hanno fatto il palio anche se Bonatonio all’inizio dell’ultimo giro e dopo aver rallentato l’avversario Castello ha ceduto di schianto. Ma facciamo così parliamo contrada per contrada che ci capiamo meglio.

BORGO pian castBORGO:  Valter Pusceddu <Bighino> Cavallo: Bonantonio da Clodia. Pusceddu e la contrada scelgono il cavallo vincitore dell’anno scorso. Partiti dopo un giro con uno scatto va in testa  e lo fa alle spese dell’avversario Castello che gli ritorna però dopo un giro addosso. Pusceddu a quel punto si disinteressa della testa e probabilmente pensa: se perdo io perdi anche tu e questo accade. Porta allo steccato esterno Castello che prova il sorpasso ma non c’è nulla da fare sino a che non  cede di botto Bonantnio e lui passa, è ormai tardi per riprendere la contrada in testa. Pusceddu fa dunque un gran palio e il vecchietto Bonatonio non ha tenuto sino in fondo per i vari spunti che ha fatto e per il terreno particolarmente pesante. Pusceddu palio più che positivo
CASTELLO pian castCASTELLO:  Dino Pes <Velluto> cavalo Ribelle da Clodia. Pes ci ha provato in tutti i modi ma quando hai uno che ad un certo punto pensa solo a farti perdere ed è una delle cose che sicuramente fa bene c’è poco da fare. Prova a fermare il sorpasso di Borgo che però gli va via nonostante lo porti verso lo steccato esterno, poi recupera, lo raggiunge e quasi ripassa Borgo che, come scritto, non avesse pensato solo a fermarlo. Ha provato Velluto a riportare il Palio in Castello ma non c’è stato nulla da fare. Ribelle è un cavallo molto forte ma come abbiamo visto anche a Siena l’esperienza alle volte compensa la meno forza e ti fa vincere lo stesso. Questo cavallo comunque se in futuro lo indirizzeranno particolarmente alla provincia farà parlare di se. A Dino che vogliamo imputare di non aver preso per le redini Pusceddu quando lo ha passato? Solo quello avrebbe potuto fare con le conseguenze del caso dopo e, il risultato finale sarebbe stato lo stesso per entrambi. Pes Palio sufficiente in questa situazione non poteva fare di più.
VOLTAIA pian castVOLTAIA:  Giuseppe Zedde <Gingillo> cavallo Uron. Uno Zedde anche qui perfetto, come ha detto nell’intervista al volo nel subito dopo palio a Miriana vincere aiuta a vincere. Ha scelto Uron, cavallo esperto e lo ha ripagato in pieno anche se in fondo era chiaramente affaticato ma ripeto, il terreno ottimo, ma poco scorrevole. Giuseppe controlla la corsa ed approfitta della “lite” Castello, Borgo, prende la testa all’ultimo giro e mezzo e porta il dipinto in Voltaia. Il suo Palio è tutto qui, lo ha portato a casa con il giusto cinismo. Zedde palio da dieci e lode 
CORO pian castCOROFrancesco Caria <Tremendo>  cavallo Ubert Spy. Caria ha provato a veder di vincere ma Ubert a sinistra, sin dalle prove libere ha dimostrato di non amare quella mano, in più ci mettiamo l’inesperienza e il terreno pesante ed arriviamo ad un palio incolore. Prende subito la testa ma, come ha scritto Miriana, prima scarta verso l’esterno come per le prove libere e provaccia fermando Borgo e poi va quasi a dritto alla prima curva. Rimane poi quasi sempre largo e dopo due giri sparisce. Non è certo questo Ubert Spy che ti aspettavi ieri, anche se  quando avrà fatto esperienza diventerà un cavallo di prima per quello che ha fatto vedere nelle corse che ha disputato escludendo il palio di ieri. Tremendo fa una bella partenza ma poi sparisce, la nota di demerito che gli va data dopo il buon palio di Siena è che doveva capire prima che il cavallo non era ancora pronto per Piancastagnaio e quindi per la mano sinistra in curve non ampie, ed il fatto che gli ha vinto l’avversaria non è certo nota di merito. Caria palio insufficiente. 

Alla prossima Brontolo

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About the author

Pier Camillo Pinelli

Ex Fantino, ora Editore e Direttore responsabile di questo Giornale online e la penso così: "per farsi dei nemici non è necessario dichiarare Guerra, basta dire quel che si pensa" (Martin Luther King)
per mail: piercamillopinelli@gmail.com

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