CIVETTA

Contrada Priora della Civetta

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Contrada Priora della Civetta
Contrada di Siena
Contrada Priora della Civetta-Stemma.PNG
Stemma Partito di nero e di rosso scuro con una civettacoronata, che poggia su un ramo, con due scudetti azzurri recanti le lettere “U” ed “M”, iniziali di Umberto I di Savoia e Margherita di Savoia
Colori Nero e rosso con liste bianche
Motto Vedo nella notte
Terzo Terzo di S. Martino
Compagnie militari San Vigilio, San Pietro in Banchi, San Cristoforo
Dirigenza Priore: Paolo Betti (dal 2018)
Capitano: Nicola Lorenzetti (dal 2018)
Sede Via Cecco Angiolieri, 16
Museo Castellare degli Ugurgieri
Oratorio Chiesa di Sant’Antonio di Padova
Patrono Sant’Antonio di Padova e San Bernardo Tolomei
Festa: 13 giugno
Vittorie Per la Contrada: 37
Per il Comune: 34
Ultima vittoria: 16 agosto 2014
Alleate 600px Giallo listato di Nero e Turchino.PNG Aquila
600px Bianco listato di Nero Turchino e Rosso.PNG Istrice
600px Bianco listato di Rosso.PNG Giraffa
600px Blu e Rosso incrociati listati di Bianco.PNG Pantera
Rivali 600px Bianco e Arancio listati di Turchino.PNG Leocorno
Contradaioli Civettini
Periodico Il Civettino
Sito contradadellacivetta.it

La Contrada Priora della Civetta è una delle diciassette suddivisioni storichedella città toscana di Siena.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Le strade all’epoca del Bando[modifica | modifica wikitesto]

Il Bando di Violante di Baviera (1730) determina la suddivisione territoriale delle diciassette Contrade di Siena facendo riferimento ai palazzi e ai loro proprietari dell’epoca, basandosi quindi sulle costruzioni più che sulle strade. Esso viene ancora oggi considerato la disposizione di base per determinare gli effettivi confini delle Contrade. Secondo il Bando relativo alla Nuova divisione dei confini delle Contrade, il territorio della Contrada Priora della Civetta è delimitato dalle seguenti vie e palazzi:

Civetta, n. 11 – Dalla Costarella a sinistra circondi la piazza fino al Chiasso largo e seguendo dalla parte del palazzo Zondadari salga a San Vigilio e dietro al castellare Ugurgieri sempre a sinistra volti all’arco de Rossi e sotto detto arco vada per la stessa parte per la strada maestra, abbracciando i palazzi de signori marchesi Bichi e Palmieri, da dove svoltando per l’arco nella strada de Galli occupi per la piazza dell’Erba ambedue le parti dì detta strada e piazza fino alla chiesa di San Pellegrino inclusive, e di lì tenendo la sinistra per quell’arco entri nella strada maestra, quale tenendo pure la sinistra ritorni alla Costarella, intendendovisi comprese le strade di Banchi e Croce del Travaglio, Calzoleria, Castellare, piazza Tolomei da tutte le parti e l’altre strade entro a detto recinto.

Le strade ai nostri giorni[modifica | modifica wikitesto]

Nel suo territorio si trova parte di quello anticamente incluso nella Contrada dell’Orso, una delle contrade soppresse. La Civetta include la parte più centrale della città di Siena, esattamente all’incrocio delle tre direttrici principali verso FirenzeRoma e la Maremma e a ridosso della Piazza del Campo. Attualmente il territorio della Contrada è individuato dalla seguenti strade:

  • via di Calzoleria
  • vicolo dei Pollaioli
  • via Rinaldini (parte)
  • vicolo di San Paolo
  • vicolo di San Pietro
  • via di Città (parte)
  • via dei Termini (parte)
  • vicolo dei Borsellai
  • via dei Pontani (parte)
  • piazza Tolomei
  • piazza dell’Indipendenza (parte, lato contiguo a via dei Termini)
  • costarella dei Barbieri (parte)
  • vicolo del Castellare

Palazzi e monumenti[modifica | modifica wikitesto]

Interno dell’Oratorio

  • Oratorio dei Santi Antonio di Padova e Bernardo Tolomei: la chiesa della Contrada, si trova in Via Cecco Angiolieri e fu dedicata e aperta al culto nel 1945, quando la Contrada acquistò un antico fondaco di un palazzo per ricavarne la chiesa. L’Oratorio fu intitolato all’antico patrono della Contrada, S. Antonio di Padova, al quale fu aggiunto nel 2009, dopo la sua canonizzazione, S. Bernardo Tolomei, proclamato compatrono. Al suo interno si conservano due pregevoli tele: una settecentesca di Galgano Perpignani rappresentante la visione di S. Antonio di Padova e una seicentesca di Vincenzo Rustici, che rappresenta La Vergine Maria tra i Santi Carlo Borromeo e Luigi Gonzaga; questa tela fu donata alla contrada dal conte Guido Chigi Saracini.
  • Castellare degli Ugurgieri: vi si trova il museo della Contrada che conserva, oltre ai Drappelloni, agli argenti e ad antiche bandiere e cimeli, una serie di interessanti maioliche di manifattura medievale senese.
  • Chiesa di S. Cristoforo: di impianto romanico del sec. XI. La facciata fu rifatta in stile neoclassico a seguito del terremoto del 1798 che la distrusse. Fu la Chiesa nella quale si riuniva il Consiglio Generale del Comune fino al Sec. XIV. All’interno, sull’altar maggiore, è conservato un pregevole gruppo scultoreo in marmo, realizzato nel 1693 da Giovanni Antonio Mazzuoli, rappresentante il transito di S. Benedetto e proveniente dall’antico e oggi distrutto Monastero di S. Benedetto ai Tufi, fondato da S. Bernardo Tolomei compatrono della Contrada. Il primo altare laterale a destra, l’altare di S. Antonio di Padova, è tradizionalmente patronato della Contrada.
  • Palazzo Tolomei: storico palazzo nobiliare del sec. XIII, proprietà fino ad anni recenti della nobile famiglia dei Conti Tolomei. Conserva ancora oggi un’elegante facciata in pietra con due ordini di bifore.
  • Palazzo Sansedoni: edificato a partire dal sec. XIV, proprietà dell’omonima nobile famiglia dei Sansedoni. Il palazzo, oggi sede della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, si affaccia su Banchi di Sotto e Piazza del Campo, con un’elegante facciata settecentesca in stile neogotico e quello che resta di un’antica torre medievale. Al suo interno ci sono pregevoli decorazioni di epoca barocca. Particolarmente interessante la Cappella del Beato Ambrogio Sansedoni.
  • Loggia della Mercanzia: si affaccia sulla cosiddetta Croce del Travaglio, il punto d’incrocio fra le tre principali arterie cittadine di Banchi di SopraBanchi di Sotto e Via di Città. Fu costruita nel sec. XV dall’Arte dei Mercanti; nel 1764 la struttura, con l’edificio retrostante che si affaccia su Piazza del Campo, divenne la sede del Circolo degli Uniti, che ancora oggi vi si trova. Tra le pregevoli decorazioni della Loggia spiccano sei statue di Santi (AnsanoCrescenzioSavino e Vittore patroni della Città insieme a San Pietro e San Paolo), opere quattrocentesche del Vecchietta e di Antonio Federighi.

La storia[modifica | modifica wikitesto]

Le insegne della Civetta

La Contrada della Civetta nasce dalle antiche Compagnie militari di San Vigilio e di San Pietro in Banchi. Nel corso del secolo XVII incorporò il territorio della Compagnia militare di San Cristoforo, corrispondente alla soppressa Contrada dell’Orso, che ancora oggi sfila come tale nel Corteo storico del Palio. L’uso della civetta come insegna è testimoniato fin dalla prima metà del secolo XVI, quando il popolo del rione sfilava in cortei e carri allegorici riportanti quelli che poi sarebbero diventati i colori e le insegne della Contrada. Alla fine del secolo XVII la prima sede della Contrada fu posta nella Chiesa di San Pietro in Banchi, detta anche San Pietro Buio, oggi non più esistente. Promotore dell’iniziativa fu il parroco di detta Chiesa Antonio Perpignani. All’interno della Chiesa di San Pietro in Banchi venne anche edificato un altare, intitolato a Sant’Antonio di Padova, che divenne di patronato della Contrada, la quale da allora iniziò a venerare il Santo patavino fra i suoi celesti protettori. Intorno alla metà del 1700 sull’altare della Contrada era stata posta una tela rappresentante Sant’Antonio col Bambino, opera di Galgano Perpignani, nipote del parroco, oggi conservata nell’attuale Oratorio. Nel 1761 la Civetta realizza il primo “cappotto” della storia del Palio, vincendo nello stesso anno le due carriere di luglio e d’agosto. Nel 1780 La Chiesa di San Pietro Buio venne soppressa, venduta e poi demolita per fare spazio a edifici civili. La Civetta fu quindi ospitata nella Chiesa di San Cristoforo, patronato dei Conti Tolomei, i quali si fecero carico, nel 1824, di edificare un altare in onore di Sant’Antonio di Padova, e di ricollocarvi la tela del Perpignani che per alcuni anni era stata conservata nella Chiesa di Sant’Agnese a Vignano.

La Contrada della Civetta assunse il titolo di Priora grazie al fatto di aver ospitato la prima riunione del Magistrato delle Contrade, tenutasi nel 1905 presso la Chiesa di San Cristoforo[1].

Con l’acquisto e la realizzazione del nuovo Oratorio (1945), la Contrada inizia a stabilirsi nell’area dell’antico Castellare degli Ugurgieri, all’interno del quale oggi insistono il Museo e la Sede della Contrada, la “fontanina” realizzata da Fabio Belleschi nel 2005, la stalla del cavallo e la Società “Cecco Angiolieri”.

La Contrada Priora della Civetta, insieme a Sant’Antonio di Padova, ha annoverato nel 2009 San Bernardo Tolomei come Compatrono, canonizzato il 26 aprile dello stesso anno, con la partecipazione a Roma in Piazza San Pietro del popolo e della Comparsa della Civetta. Il 16 agosto successivo la Contrada tornò a vincere nel Palio dell’Assunta, dedicato proprio alla canonizzazione di Bernardo Tolomei.

La rivalità col Leocorno[modifica | modifica wikitesto]

La rivalità tra Civetta e Leocorno è molto recente, essendo nata fra la fine degli anni cinquanta e gli inizi degli anni sessanta, per ragioni di confine.

Gli aneddoti[modifica | modifica wikitesto]

La Contrada è al centro del documentario paliesco del 2004 The Last Victory.

Vittorie[modifica | modifica wikitesto]

N° vittoria Data Fantino Cavallo
1 2 luglio 1664 Bacchino Vegliantino (scosso)
2 2 luglio 1699 Santino Castrone
Vittorie nel XVII secolo: 2
3 2 luglio 1727 Giovanni Cappannini detto Capanna Sauro dorato del Manganelli
4 2 luglio 1761 Domenico Franceschini detto Bechino II S. dell’Oste delle Donzelle
5 16 agosto 1761 Mattia Mancini detto Bastiancino Sauro del Coppi
6 2 luglio 1778 Mattia Mancini detto Bastiancino Stornello del Cesti
7 17 agosto 1778 Luigi Sucini detto Nacche Stornello del Cesti
8 2 luglio 1780 Begnamino Baio del Casini
9 2 luglio 1789 Isidoro Bianchini detto Dorino Morello maltinto del Vignozzi
Vittorie nel XVIII secolo: 7
10 16 agosto 1811 Luigi Menghetti detto Piaccina Morello maltinto del Batazzi
11 2 luglio 1812 Luigi Menghetti detto Piaccina Castagno chiaro del Fontani
12 2 luglio 1813 Luigi Menghetti detto Piaccina Morello del Chiarini
13 30 marzo 1819 Niccolò Chiarini detto Caino Baio dorato del Batazzi
14 2 luglio 1828 Giovanni Buoni detto Bonino Morello stellato in fronte
15 2 luglio 1830 Francesco Bianchini detto Campanino Morello maltinto del Soldatini
16 16 agosto 1838 Giuseppe Straccali detto Beppaccio Morello del Soldatini
17 16 agosto 1840 Francesco Bianchini detto Campanino Baio bruciato del Bianciardi
18 2 luglio 1846 David Bianciardi detto Sagrino Storno del Cicali
19 2 luglio 1856 Leopoldo Bianchini detto Piccolo Campanino Baio del Grandi
20 17 agosto 1869 Dante Tavanti detto Il Citto Baia bruciata del Fineschi
21 2 luglio 1876 Angelo Romualdi detto Girocche Farfallina
22 2 luglio 1884 Santi Sprugnoli detto Boggione Farfallina
23 16 agosto 1888 Lorenzo Franci detto Pirrino Baio del Butini
24 2 luglio 1893 Ulisse Betti detto Bozzetto Farfallino
Vittorie nel XIX secolo: 15
25 2 luglio 1934 Corrado Meloni detto Meloncino Ruello
26 16 agosto 1937 Fortunato Castiello detto Napoletano Folco
27 16 agosto 1945 Primo Arzilli detto Il Biondo Folco
28 18 maggio 1947 Primo Arzilli detto Il Biondo Brillante
29 16 agosto 1949 Primo Arzilli detto Il Biondo Popa
30 4 settembre 1960 Giuseppe Gentili detto Ciancone Uberta de Mores
31 18 agosto 1976 Andrea Degortes detto Aceto Panezio
32 4 luglio 1979 Francesco Congiu detto Tremoto Quebel
Vittorie nel XX secolo: 8
33 16 agosto 2009 Andrea Mari detto Brio Istriceddu
34 16 agosto 2014 Andrea Mari detto Brio Occolè
Vittorie nel XXI secolo: 2

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Scheda sulla Contrada Priora della Civetta, ilpalio.siena.it. URL consultato il 26 aprile 2010.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alberto Fiorini, “Contrada Priora della Civetta; le sedi storiche”, Sagep, Genova, 1984.
  • Alberto Fiorini, Siena, immagini, testimonianze e miti nei toponimi della città, Edizioni Alsaba, Siena, 1991
  • Alberto Fiorini, “’Santi, monture e vessilli. Frammenti di storia di contrada”, ed. “Il Leccio”Siena,2005.
  • Alberto Fiorini, “‘Bestiario senese. Simbologia e storia degli animali totemici delle Contrade”, ed. “Il Leccio”, Siena 2008.
  • Alberto Fiorini, “’Fogge e costumi del passato. La continuità nell’evoluzione delle comparse della Civetta”, ed. “Il Leccio”, Siena 2008.
  • Alberto Fiorini, “’Palii & Premi. Restauri: antichi drappelloni, ceramiche, una “nobile” bandiera”, ed. “Il Leccio”, Siena giugno 2011.
  • Alberto Fiorini – Bruna Traballesi, “La Contrada del Castellare. Un secolo di vita della Contrada Priora della Civetta e della sua Società”, ed. “Il Leccio”, Siena gennaio 2012.

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